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14 Febbraio 2011

I CIELI MUSICALI DI TORINO

Dai nuovi singoli dei Subsonica ad una panoramica sulle canzoni e i gruppi che più rappresentano la città per i giovani

 

Luca Calderan

Da qualche settimana ascoltiamo per radio e in rete “Eden” e “Istrice”, i nuovi singoli dei Subsonica, che anticipano l’uscita del nuovo cd, prevista per l’8 marzo. Il gruppo di Max Casacci è sicuramente fra i più rappresentativi della scena musicale torinese e la nostra città è spesso protagonista dei loro testi e videoclip.
Partendo da qui, abbiamo chiesto ad alcuni giovani di Torino quale canzone, artista o band rappresentasse per loro Torino. Noi iniziamo dalle nuove tracce dei Subsonica, di nuovo legate alla città.

UN ISTRICE NELL’EDEN
Il singolo scelto per il lancio dell’album è “Eden”, dove sulle note di un drum and bass molto marcato e di chitarre cadenzate ma leggere e rassicuranti, nel video Subsonica e amici si muovono liberamente sul palco dello Spazio 211, come a richiamare il progetto “Don’t stop the dance” di Luca Saini, che prevedeva che ogni persona si muovesse liberamente sul palco dando libero sfogo alla propria interiorità.
Di tutt’altro tono è “Istrice”, uno strano connubio di elettronica dai toni morbidi e minimali, con un drum and bass lineare ed un semplice riff di chitarra ribattuto, che però fanno da contrasto ad un video dai toni horror. Girato per le strade di Torino, come a voler rendere omaggio al re del brivido Dario Argento, evidenzia al tempo stesso l’animo ambivalente della città, dove “tra il fiume ai portici è già buio alle sei” e qualcosa di cupo pare aggirarsi “nella città con “il cuore di un istrice”.

MANIFESTO PER DUE GENERAZIONI
I Subsonica sono anche gli autori della canzone che nel nostro sondaggio i più giovani tra i nostri intervistati rispondono quasi all’unisono come simbolo della città, “Il cielo su Torino” , tuttora il manifesto per almeno due generazioni, nonché una delle sue rappresentazioni più romantiche, rappresentative ed energiche, in cui il cielo accompagna “questa città e il suo movimento”, come un amico che “sembra muoversi al tuo fianco”. Lo stesso cielo che, ci segnalano gli amanti del folk, sembrava dover cadere per la band degli Eridania nella canzone folk rock “Fin ch’a tomba ’l cel”.
Sempre per i giovani Torino è la città di gruppi più energici come i Linea 77, ma altri segnalano tra i predecessori il gruppo punk dei Rough, che la celebrava con la canzone “Torino è la mia città”, contrapponendo al senso di appartenenza alla città le polemiche di sempre: “Crescer nella noia, senza un futuro in cui sperare, in un città dove non succede mai niente” e la contestazione contro le fabbriche e l’indifferenza: “freddezza ed incomunicabilità tra la gente l’industria miete vittime, reprime la nostra mente”.

DAL MARE ALLA CONTESTAZIONE
La seconda canzone emersa come manifesto di Torino è “Qui non c’è il mare” degli Statuto, che per prima fa un confronto tra le ville in collina e la vita nei quartieri e sfiora il problema della scuola, del traffico, dell’inquinamento, nonché una polemica con la Fiat.
Polemica in realtà già aperta da Lucio Dalla negli anni ’70 con “L’intervista con l’avvocato” e “L’auto targata TO”, dove descrive poeticamente la città come: “Questo luogo del cielo è chiamato Torino, lunghi e grandi viali, splendidi monti di neve sul cristallo verde del Valentino illuminate tutte le sponde del Po”, ma descrivendo anche aspramente la condizione dei lavoratori.
La nostalgia e la memoria degli Assalti frontali affronta poi con tono amaro gli anni bui di Torino, che vogliono “ricordare gli affanni,ricordare la fame, ricordare il freddo, e poi gli scontri”.

TORINO POETICA
I più nostalgici ci segnalano invece Gipo Farassino, forse il portavoce più noto della tradizione canora cittadina, capace di descrivere con ironia i suoi abitanti come “Bogianen”, “Porta Pila” con le sue contraddizioni e definendo Torino con vena malinconica, ne “La mia città”, da un lato “un mare di fredde ciminiere”, ma dall’altro innamorandosi del suo cielo “scordato dalle fiabe”.
La stessa vena poetica sembra ispirare anche Antonello Venditti, (votato da più di una persona), che in “Torino” descrive la città come “un pugno al cielo di terra buona”, ma anche come “un mare nero per i figli tuoi”.
C’è poi la Torino dei bar storici e delle piole, che si ritrova “al fondo di un bicchiere” nel “Nel cielo dei bar” di Buscaglione, filone che continua ancor oggi con i Pablo e il mare, che in “Torino stasera” vanno “al fiume a buttare l’occhio nei bar”, in queste strade “che ne hanno viste di stagioni, di alluvioni di bandiere e di padroni”.

GRUPPI EMERGENTI
I ragazzi intervistati conoscono molto bene anche le realtà musicali più nuove, come la canzone “Torino” dei Mon-key’s, che ripercorre in chiave fresca ed ironica i luoghi comuni della città, le abitudini moderne e i modi di dire più comuni, quali il “mi sai nen” e il “cicles”, al grido di “Io sono di Torino neh” e descrivendo al tempo stesso le abitudini dei giovani.
Anche sul filone rap e hip hop, aperto anni fa da Franky Hi Nrg Mc, emergono novità interessanti quale “Torino Bounce” di Doggy, che racconta le verità scomode della Torino da cartolina o come i Barriera armata, che prendono il nome dal difficile quartiere Barriera di Milano e ne cantano la realtà di zona in canzoni quali “Come ti comporti”.

Link utili:
Subsonica
Linea 77

E per voi quali canzoni e artisti rappresentano meglio Torino?

 

 

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Categorie: Musica

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