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2 Aprile 2011

Davvero non è un paese per giovani?

Perché in Italia non si riesce a “diventare grandi”? E’ la domanda a cui si è cercato di rispondere venerdì al secondo appuntamento all’Informagiovani.

Francesca Palumbo

Apritivo informativoVenerdì 1° aprile, il Centro Informagiovani ha organizzato l’aperitivo informativo “Non è un paese per giovani”, che ha avuto come ospiti Tonia Mastrubuoni, autrice insieme a Marco Iezzi della ricerca “Gioventù sprecata” e tre collaboratori dei servizi Abitare Giovani, Giovani In Associazione e Impresa Giovani del Comune di Torino, ospitati sempre in via delle Orfane 20.
Filo conduttore dell’appuntamento le attuali difficoltà degli under 35 asistemarsi e ad essere indipendenti, nel trovare casa e nel mondo del lavoro.

LA FATICA DI CRESCERE
L’aperitivo si è aperto con l’intervento della giornalista Tonia Mastrobuoni, che ha presentato le problematiche del nostro paese nel suo ultimo libro “Gioventù sprecata”. Per prima cosa è stato sottolineato come il mondo del lavoro di oggi non sia adatto ai giovani: secondo l’autrice infatti, i sindacati, che da sempre tutelano i lavoratori, non sono in grado di proteggerne i diritti, poiché i giovani non sono a tutti gli effetti dei “lavoratori completi”, dato che molto spesso hanno contratti cosiddetti “flessibili” o a tempo determinato.
Il problema della precarietà inoltre si porta dietro anche altri fattori negativi, come per esempio il ruolo dellefamiglie come ammortizzatori sociali e garanti di prestiti per i loro figli che, nel migliore dei casi, percepisconostipendi di poco superiori ai 1.000 euro.
Un altro grave problema della società italiana – sempre secondo la Mastrobuoni – è sicuramente rappresentato dalle banche, che non hanno saputo (o voluto) adattare negli ultimi anni i loro criteri di valutazione alla situazione dei nuovi lavoratori. Per concedere prestiti e mutui infatti, ancora oggi è necessario avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato, fornire delle garanzie che i ragazzi, data la attuale situazione del mercato del lavoro, palesemente non hanno.
Ecco che allora improvvisamente l’Italia si ritrova a essere un paese di cosiddetti “bamboccioni”, di persone ancora dipendenti quasi del tutto dalla famiglia d’origine e con un potenziale culturale e lavorativo sprecato.

CONQUISTARE L’AUTONOMIA
Come si può allora uscire da questo circolo vizioso di disoccupazione e dipendenza forzata?
Dalla fine del 2009 il Comune di Torino ha investito molto sulle potenzialità dei giovani, creando gli sportelli Abitare Giovani, Giovani In Associazione e Impresa Giovani.
Il primo, attraverso il progetto C.A.S.A. (Ciascuno A Suo Agio) nell’ultimo anno e mezzo ha ricevuto la visita di ben500 giovani pronti a “cominciare”: il servizio si impegna infatti a fornire un prestito iniziale da restituire senza interessi, utile a muovere i primi passi per mettere su casa. Giovani In Associazione invece, si occupa di aiutare i giovani torinesi a formare associazioni, dando anche un servizio di orientamento e consulenzaamministrativa e fiscale; allo stesso modo funziona lo sportello Impresa Giovani, che aiuta chi ha fra i 18 e il 35 anni a mettersi in proprio, e nel 2009 ha registrato ben 720 colloqui, il 70% dei quali con giovani donne.
I tre operatori di questi sportelli intervenuti all’aperitivo hanno affermato che i giovani non sono dei bamboccioni, né dei nullafacenti: la gioventù anzi è in fermento, piena di voglia di lavorare e di applicare quanto imparato a scuola e all’università.

UN PROBLEMA DI RAPPRESENTANZA
In conclusione dell’incontro è nuovamente intervenuta Tonia Mastrobuoni, delineando come l’effettivo problema del nostro paese sia la mancanza di rappresentanza del settore giovanile; per esempio nella Cigl, il più importante dei sindacati italiani, su circa 5 milioni di iscritti, soltanto 40.000 sono giovani lavoratori.
Un modo utile per risolvere il problema della precarietà giovanile sarebbe dunque quello di rappresentare maggiormente questa fascia d’età, far sentire di più come i problemi dei giovani siano anche i problemi principali della nazione, di un’Italia che sta perdendo progressivamente risorse e potenziale.
Grazie agli sportelli torinesi e ad altre associazioni sparse per il paese tuttavia si stanno compiendo i primi passi verso un miglioramento e si vede chiaramente come i nostri ragazzi non vedano l’ora di mettersi in gioco e di lavorare.

Il prossimo aperitivo informativo è fissato per giovedì 7 aprile alle ore 18, sempre al Centro Informagiovani; titolo dell’incontro: “Noir sotto la Mole – La Torino che ispira giovani scrittori”.

Link utili:
Sportello Abitare Giovani
Sportello Giovani In Associazione
Sportello Impresa Giovani
Aperitivo “Noir sotto la Mole”

E voi, come vi sentite a crescere a Torino?

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Categorie: Lavoro

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