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10 Ottobre 2011

La scherma storica, divertimento e disciplina

Combattere (per finta) come un cavaliere medievale o un moschettiere dei Seicento: a Torino si può imparare l’uso delle armi del passato…


Viviana Villani
Combattere (per finta) come un cavaliere medievale o un moschettiere dei Seicento: a Torino si può imparare l’uso delle armi del passato
Si partecipa a tornei nazionali e internazionali di duello storico, lungometraggi e rievocazioni in costume. Una disciplina particolare, la scherma storica, che diverte e insegna, come ci ha spiegato Annalisa Platania (a sinistra nella foto), una giovane torinese che da circa un anno e mezzo studia la spada “da una mano e mezza” all’Accademia Scrima, una delle scuole di questo tipo presenti a Torino.

Come hai conosciuto la scherma storica?
«Ho sempre fatto danza perché non avevo mai trovato uno sport che mi piacesse. Poi casualmente a teatro hanno fatto uno stage di linguaggio scenico e sono venuti alcuni insegnanti dell’Accademia Scrima. Sono rimasta molto affascinata. Sono andata a provare un allenamento, ho capito che era lo sport per me e ho iniziato a fare sul serie dal marzo 2010».

Come è strutturata la disciplina? Tu cosa fai?
«Principalmente in palestra ci prepariamo fisicamente come se praticassimo un’arte marziale: ci alleniamo attraverso la corsa, le flessioni e gli addominali. Dopo si incomincia a prendere dimestichezza con le armi: inizialmente si usano armi in legno e solo in un secondo momento quelle vere, private del filo della lama e della punta. I nostri insegnanti si basano sulle illustrazioni e sui trattati storici. Io studio la spada a una mano e mezza o “spada bastarda”, che si usava nella seconda metà del Quattrocento».

Quali altre armi si studiano?
«In accademia ci sono anche la spada ad una mano, la daga medievale, cioè una piccola spada, il pugnale lungo, le “strisce”, che erano le armi usate dai moschettieri e l’ottocentesco bastone da passeggio. Per tutte si imparano le tecniche di autodifesa e il duello cortese».

A che età si può iniziare a venire in Accademia?
«Tra i 16 e 17 anni, bisogna essere maturi mentalmente e fisicamente: infatti facciamo degli esercizi per imparare l’autocontrollo, così impari il rispetto e la fiducia del compagno».

Esistono dei campionati?
«La scherma storica non è una vera e propria disciplina sportiva, non ci sono dei campionati ma dei tornei, dove ovviamente l’obiettivo non è sopraffare l’avversario. C’è una invece una giuria tecnica che valuta se porti l’arma nel modo storicamente corretto e se i costumi sono coerenti con il periodo storico rappresentato».

Raccontaci di un torneo a cui hai partecipato.
«Il 4 e 5 giugno a Pavone Canavese la mia compagna di accademia ed io abbiamo realizzato un punteggio molto alto e siamo arrivate seconde in un concorso, realizzando uno spettacolino in una locanda e sfruttando le nostre capacità attoriali. La scherma storica è affascinate anche per questo: è un po’ sport e un po’ teatro e si ha modo di studiare la storia in modo diverso dal solito, divertendosi».

La consiglieresti?
«Certo, perché arricchisce non soltanto fisicamente ma anche culturalmente: ti avvicini alla storia e alla filologia e, non meno importante. aiuta a migliorare la concentrazione. La sconsiglio solo a chi non è in grado di perdersi le proprie responsabilità: a volte può capitare di farsi male o di farne agli altri se non si ha maturità giusta».

Link utili:
Accademia Scrima

Conoscevate la scherma storica? Vi piacerebbe provare?

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