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8 Maggio 2012
Arsenico e Reverendi, rock dal sapore british
Tra concerti e appuntamenti speciali nei locali, è un maggio intenso per i due gruppi musicali torinesi che guardano all’Inghilterra
Luca Calderan
24 maggio una delle band capostipiti del panorama dell’hard core della scena torinese, gli Arsenico (nella foto), si esibirà sul palco di un nuovo locale che sta andando per la maggiore, le Lavanderie Ramone (via Berthollet 25), accompagnati dal gruppo in ascesa dei Reverendi, che presentano invece il loro ep in tre incontri speciali a prtire dal 13 maggio.
15 ANNI DI ARSENICO TRA ROCK E HARD CORE
La band torinese degli Arsenico si forma nel 1994 e dal 1996 muove i primi passi nella scena musicale cittadina, imponendosi come una delle band di riferimento del genere hard core, accanto a nomi quali i Negazione ed i BelliCosi.
Hanno all’attivo numerosi progetti, a partire dai primi dischi autoprodotti per arrivare agli album “Nottide” del 2001, “Forti di Incomprensioni Instabili” del 2004 ed “Esistono distanze” del 2008, che li ha portati ad aprire le date dei concerti dei Linea 77. Attualmente hanno costituito un collettivo di artisti chiamato “La voce del gregge” che riunisce artisti, associazioni ed operatori del settore.
Alle Lavanderie Ramone il gruppo presenterà il nuovo lavoro “E’ questo che siamo”, uscito a febbraio, progetto che risulta un’abile alternanza tra i suoni veloci ed energici delle origini e parti più aperte e che spaziano su atmosfere maggiormente sofisticate. Si potrebbe definire un rock di strada che racconta i problemi della gente comune con occhio attento e disincantato, senza porsi su un piedistallo. Alcuni brani presentano poi sfumature decisamente interessanti, quali arpeggi di chitarra ed echi in bilico tra Jeff Buckley e i Radiohead, che conferiscono al tutto un sapore british e danno rilievo alle concatenazioni poetiche ed originali dei testi. Il singolo scelto per il lancio dell’ultimo lavoro si chiama “La rivoluzione” e vede protagonisti fan e amici della band, che hanno potuto dire la loro realizzando filmati amatoriali con la scritta “Non è la rivoluzione” e il cui slide-show costituisce il video.
I REVERENDI: ROCK CONTROCORRENTE
Ad aprire la serata del 24 maggio troveremo poi una delle band in ascesa della scena rock torinese: i Reverendi, un power trio nato da due dei componenti di una formazione precedente – i Mokatown – che hanno scelto di cambiare radicalmente stile.
Il messaggio dei Reverendi è un connubio di provocazioni, a cominciare dai vestiti della band, che si presenta sul palco con una giacca nera che ricorda più una giubba militare, con tanto di toppe e fasce sul braccio, con i bottoni diversi tra loro ma con il colletto bianco, quasi a voler giocare sulla contrapposizione tra l’autorevolezza del nome scelto e il mondo del rock. La volontà del gruppo è infatti quella di stupire giocando sul ruolo degli opposti e di offrire messaggi che potranno anche non essere condivisi, ma che suscitino una reazione nell’ascoltatore.
Il genere proposto è un rock diretto e senza fronzoli, che mira a coinvolgere direttamente e che mescola il sentire di chi ha vissuto il grunge di Kurt Cobain con le sensazioni energiche di gruppi come Pearl Jam, Foo Fighters o con soluzioni più moderne che chiamano alla mente gli Artic Monkeys.
Anche il titolo scelto per l’ep, “Meno è sempre più”, rappresenta con un divertente ossimoro le attitudini della band, che sceglie di proporsi con un rock basato su chitarra, basso e batteria perché appunto si risale alle radici della musica, dando rilievo ai testi. Per il lancio dell’EP il gruppo ha scelto una formula decisamente innovativa: il Rock around the box, ovvero una serie di incontri pomeridiani che si svolgeranno presso il Magazzino sul Po per 7 date a partire da domenica 13 maggio: ogni volta la band proporrà una canzone diversa e sono previsti ospiti e street art ed una collaborazione con i ragazzi dell’Erasmus, per proporre un’alternativa rock al classico aperitivo.
Link utili:
Arsenico
Reverendi
La voce del gregge
Conoscete gli Arsenico e i Reverendi? Cosa pensate del nuovo rock cittadino con sfumature inglesi?
