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23 Giugno 2012
Studenti divisi su nuovi criteri borse Edisu
Dal prossimo anno accademico ci vorrà la media del 25 per accedere ai contributi dell’Ente al Diritto allo Studio, ma cosa ne pensano gli interessati?
Simone De Caro
Maggio 2012: il consiglio d’amministrazione Edisu approva i nuovi criteri per l’accesso alle borse di studio, in vigore dall’anno accademico 2012/2013. A prevalere è la linea della Regione, del Presidente Cota – che in caso di votazione sfavorevole aveva minacciato il commissariamento dell’ente – e dell’Assessore agli Affari istituzionali Elena Maccanti. La novità più importante è che per accedere al contributo è necessaria la media del 25, anche se gli studenti idonei ma con una media inferiore potranno comunque ricevere le agevolazioni base, ovvero l’esenzione dalle tasse universitarie e i pasti gratuiti. Inoltre per evitare la dispersione delle borse di studio del primo anno il pagamento della borsa non sarà più diviso in due rate uguali, ma in un anticipo del 25% seguito dal restante 75% solo in caso di conseguimento dei requisiti richiesti, che combinano il numero di crediti ottenuti e appunto la media del 25. Ma come si è arrivati a questo punto e cosa pensano gli studenti di queste modifiche?
IL BUCO
Per comprendere meglio il perché di questa riforma è necessario fare un passo indietro.
Nell’ottobre dell’anno scorso, l’Edisu riceve 14.510 richieste di borse di studio per l’anno accademico 2011/2012; per coprirle tutte servirebbero circa 30 milioni di euro, però disponibili ce ne sono solo 8 e ne dovrebbero arrivare altri 12 dalla tassa per il diritto allo studio. Scoppia così il caso Edisu: il Presidente Trabucco dichiara che i fondi necessari all’ente sarebbero 60 milioni – 30 per i costi di gestione e 30 per il pagamento delle borse – la Regione invece ne stanzia solo 20, 5 in meno del 2010.
Il risultato è che solo il 30% degli studenti idonei riceverà la borsa di studio, l’ente rischierà il commissariamento e cercherà di recuperare liquidi tagliando i costi di gestione delle residenze, vendendo immobili e revisionando quindi i criteri di merito per l’accesso alle borse.
LE OPINIONI DEGLI STUDENTI
Netto è stato lo scontro fra atenei e Regione Piemonte sulla riforma, ma soprattutto è stato netto il dissenso fra gli studenti. C’è chi come Bruno, iscritto a Scienze Politiche, dice: «Come al solito si nasconde sotto il nome della meritocrazia l’ennesimo drastico taglio al diritto allo studio, questo provvedimento è assolutamente discriminatorio». Cristina, studentessa di Ingegneria, nota poi che «è inutile nascondere che questa modifica danneggia soprattutto gli studenti del Politecnico, dove è molto più difficile raggiungere quella media rispetto a Palazzo Nuovo».
Francesco che frequenta la facoltà di Storia va invece controcorrente: «Dobbiamo prendere atto che i fondi sono quelli che sono, ammettendo anche che i precedenti criteri erano abbastanza blandi: conseguire 60 crediti in due anni mi sembra troppo poco, avere una media del 25 credo sia un giusto compromesso per aumentare la meritocrazia e viste le necessità di bilancio di questo periodo».
Chiaro quindi che non è solo una riforma meritocratica ma anche di austerità: se i fondi sono quelli e non ci sono per tutti è normale che subentrino regole più restrittive. Il problema però è prettamente economico e resta il fatto che su 14.000 studenti idonei solo il 30% riceverà la borsa di studio.
Link utili:
Edisu
Voi siete d’accordo con l’introduzione della media del 25 come criterio per la borsa di studio?