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27 Febbraio 2013

Al Politecnico si lavora già nel futuro

L’ateneo di corso Duca ottiene i fondi dell’Unione Europea per importanti progetti di ricerca su intelligenza artificiale e materiali innovativi

Nicola Veneziano

Human brain project

Il Politecnico partecipa allo “Human brain project”, lavorando per creare calcolatori in grado di simulare le emozioni

Il Poli continua ad eccellere. Il Politecnico di Torino è ormai un’istituzione di primissimo livello dell’avanguardia tecnologica, formativa e culturale, in queste settimane ha ricevuto un ulteriore conferma di ciò, quando l’Unione Europea lo ha scelto per due progetti: lo Human Brain Project e il Graphene. «L’attribuzione di questi finanziamenti all’Ateneo è un grande risultato per il Politecnico, che sarà così in prima linea nella ricerca scientifica di avanguardia europea dei prossimi anni – ha commentato il Rettore Marco Gilli – La Comunità Europea ha deciso di concentrare le risorse su questi due progetti strategici e multidisciplinari e il fatto di essere presenti in entrambi i partenariati testimonia la capacità dell’Ateneo di partecipare con successo a grandi progetti collaborativi, per altro in settori di eccellenza e competitivi nella ricerca di frontiera che mettono in campo competenze interdisciplinari tecniche, ma anche legate alle scienze di base e della vita».

HUMAN BRAIN PROJECT
L’obiettivo del progetto è trovare entro il 2023 nuove cure per le malattie mentali attraverso un simulatore che riprodurrà integralmente un cervello umano, emozioni comprese. Coordinata a livello europeo dal Politecnico di Losanna, la ricerca propone infatti di riprodurre un “cervello artificiale” grazie all’uso di supercalcolatori.
Il contributo del gruppo del Politecnico di Torino si inquadra nel filone della progettazione di sistemi elettronici di calcolo in grado di riprodurre alcune delle funzionalità di base del cervello umano. In particolare, le ricerche svolte dal Poli si focalizzano sullo sviluppo di nuove soluzioni architetturali, componenti e dispositivi nanoelettronici, e le relative metodologie di progettazione automatica.

GRAPHENE
Il grafene è il materiale del futuro, una scoperta ha permesso al suo creatore di vincere un Premio Nobel. Ottenibile solo in laboratorio, ha una forza maggiore di quella del diamante, ma anche una maggiore leggerezza, flessibilità e una straordinaria conducibilità elettrica. La sua applicazione potrebbe sostituire il silicio, base di tutti i circuiti elettronici: processori, batterie, scocche delle automobili e fusoliera degli aerei, solo per citare alcune delle applicazioni, potrebbero essere prodotti in grafene.
Il Politecnico di Torino, uno dei sette partner italiani del progetto, basandosi sugli studi condotti in precedenti progetti europei e non, si propone di approfondire gli aspetti multidisciplinari della ricerca, applicabile a diversi aspetti industriali, dalla componentistica elettronica trasparente, flessibile e indossabile alla creazione di macchine di calcolo super potenti.

Link utili:
Politecnico di Torino
Human Brain Project

Cosa pensate di questi progetti? Andate anche voi al Politecnico?

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