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8 Maggio 2013

L’Europa dei cittadini

In occasione dello Europe Day, domani mattina il Campus Einaudi ospita una conferenza sui diritti e le opportunità offerte dall’Unione Europea

Valentina Esposito

Il 9 maggio è il Giorno dell’Europa, festeggiato in tutti gli stati dell’Unione

Domani, 9 maggio, in tutta Europa verranno organizzate feste e conferenze in occasione dello Europe Day, l’appuntamento che ormai da sessantatrè anni è il simbolo dell’Unione. A Torino, nell’Aula Magna del Campus Luigi Einaudi (Lungo Dora Siena 100), dalle ore 9 alle 12 si terrà la conferenza-dibattito “L’Europa dei cittadini“, per discutere delle tematiche proposte nell’ambito dell’Anno Europeo dei Cittadini e portare il dibattito sull’idea di Europa a misura di persona.
L’incontro, organizzato da Europe Direct Torino in collaborazione con l’Università degli Studi, mira a coinvolgere la popolazione grazie agli interventi di rappresentanti della Commissione Europea (Chiara Adamo e Massimo Gaudina), dell’Università (Francesco Costamagna), del Centro Einaudi (Giuseppina De Santis) e de La Stampa (Marco Bardazzi e Marinella Belluati).
Abbiamo quindi intervistato Alba Garavet di Europe Direct, per un migliore approfondimento sull’evento.

Cos’è lo Europe Day? Da quanti anni è stato istituito e perché?
«La Festa dell’Europa è ormai un simbolo dell’Unione: si festeggia ogni anno  nell’anniversario della dichiarazione di Robert Schuman, che fondò ufficialmente la prima Comunità Europea: inizialmente fu la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, la CECA, che divento CEE e infine la UE, l’Unione Europea come la conosciamo ai giorni nostri. E’ un giorno istituito quindi per ricordare nel migliore dei modi quel lontano 9 maggio del 1950. In tutti gli stati europei vengono organizzati incontri e conferenze a tema».

Quali sono le tematiche affrontate quest’anno?
«Si cerca di intervenire per creare un riscontro sui temi più strettamente legati alla persona: lavoro, protezione, ambiente e qualità della vita sono solo alcuni degli argomenti, in un contesto globale di informazione sui diritti che il cittadino ha in quanto appartenente all’Europa. Soprattutto, noi che siamo uno sportello partecipiamo in modo attivo alla sensibilizzazione verso queste tematiche, portando l’attenzione in questo particolare caso su cosa vuol dire essere cittadino europeo. Non si parla di banche o di economia, ma di persone».

Come sarà strutturato l’incontro?
«Questo dibattito al Campus Einaudi è solo l’ultimo di una serie di appuntamenti sul dialogo col cittadino. C’è un problema di fondo, infatti, che è quello di non conoscere bene la realtà europea: questa influisce sulla vita di tutti i giorni, anche se non ce ne si accorge. Perciò l’idea è quella di raccogliere domande, critiche e interventi da proporre agli ospiti e riportare le impressioni avute direttamente alla Commissione Europea. La domanda di fondo che viene proposta è che tipo di Europa vogliamo e non è questione di volere o meno l’Unione Europea, ma di essere critici verso una situazione di integrazione e di politiche comunitarie».

Ci sono già stati riscontri, anche considerando gli anni precedenti?
«Si, ci sono già stati riscontri, più che altro sottolineando una generale criticità. Il dibattito è sempre positivo e i risultati maggiori ci sono laddove c’è già stato un percorso, magari iniziato nelle scuole. Siamo uno sportello, si continua perché è necessario comunicare e informare sui diritti e sulle opportunità offerte dal panorama europeo, per poi far arrivare i numeri e i dati alle autorià. Per ora ci sono centocinquanta iscritti, ma il numero è in aumento».

Link utili:
Incontro “L’Europa dei cittadini”
Anno Europeo dei Cittadini
Europe Direct

Parteciperete al dibattito? Sapevate dello Europe Day?

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Categorie: Intercultura

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