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17 Maggio 2013

#Leucò, quando Pavese incontra Twitter

Nel giovedì inaugurale del Salone del Libro conferenza sulla riscrittura collettiva dei “Dialoghi con Leucò” nel linguaggio dei social network

Matteo Fontanone

Da gennaio i “Dialoghi con Leucò” girano su Twitter

Nell’era della comunicazione immediata e della popolarità virtuale, è possibile reinterpretare i grandi classici della letteratura italiana piegandola alle esigenze dei social network? E ancora, come si può collegare il concetto stesso di letteratura se quel social network è Twitter, il cui format da 140 caratteri riduce pensieri e parole a un esile cinguettio? Da queste domande prende le mosse il lavoro di un manipolo di intellettuali innamorati di internet, divulgatori del nuovissimo concetto di “twitteratura” e presenti ieri al Salone del Libro.

IL CONCETTO DI TWITTERATURA
Prima di tutto, le definizioni. La twitteratura è la produzione di contenuti letterari sui social network. Un gioco collettivo che è conseguenza di altre forme di letteratura abbreviata, come le raccolte di haiku giapponesi e la più recente reinterpretazione in frammenti dei grandi classici inglesi.
Come funziona? Dopo aver selezionato il titolo adatto allo “smembramento”, lo si dà in pasto al social network, che lo reinterpreta pagina per pagina cercando di racchiuderne il significato più autentico nei canonici 140 caratteri. C’è chi lo riassume, chi lo riscrive, chi riporta una frase particolarmente significativa, chi ne schematizza la trama a grandi linee.  I lettori più radicali potrebbero storcere il naso, ma è fondamentale sottolineare l’autoironia e la  finalità squisitamente ludica di questo esperimento.
Per ammissione degli stessi pionieri della twitteratura,  la piattaforma social network non è un luogo in cui produrre contenuti, soprattutto se questi sono letterari. Resta tuttavia, e ciò è innegabile, una grande piazza in cui confrontarsi e scontrarsi, ma anche incontrare menti affini con cui scambiare pareri su passioni comuni.
Un libro, per essere apprezzato, deve essere anche “digerito”. Nulla vieta che per farlo lo si possa scomporre in piccoli frammenti ed è qui che si trova il punto di contatto tra la letteratura e Twitter. La fruizione di un contenuto importante in maniera informale.

I DIALOGHI CON LEUCO’
Sembrerà strano, ma l’idea di far incontrare l’opera di Pavese e la twitteratura nasce dalla stessa Fondazione Cesare Pavese e dal Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano. Dopo aver già riscritto “La Luna e i Falò” grazie e con i variegati abitanti di Twitter,  il 14 gennaio è partito il secondo progetto incentrato sull’opera più arcigna del grande scrittore piemontese, i “Dialoghi con Leucò”, ventisette brevissimi racconti in cui Pavese riversa la sua ammirazione nei confronti della cultura greca, creando un oscuro percorso attraverso i più comuni sentimenti dell’uomo.
Riscrivere l’opera di Pavese con la twitteratura è un esperimento rischioso e azzardato: si tratta di sottrarre la letteratura al museo per avvicinarla a una dimensione sociale e contemporanea. Come ogni esperimento in chiave social che si rispetti, sono essenziali il pluralismo e l’apertura verso le idee altrui: tra catene di tweet e rielaborazione irriverente, anche Pavese è tornato contemporaneo.
Inutile dirlo, il progetto #Leucò è stato un successo, finito più volte nei trending topic di Twitter e partecipato da circa mille persone. Che si ricordi però, che la letteratura è un’altra cosa.

Link utili:
Salone del Libro
Fondazione Cesare Pavese
Twitteratura.it

 

Accettate il gioco con la letteratura o per voi è un qualcosa di sacro e inviolabile? Che rapporto avete con l’opera di Pavese?

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Categorie: Cultura

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