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18 Luglio 2013
Metti un ostello a San Salvario
Tommaso Vineis, 30 anni, è il proprietario del Tomato Backpackers in via Silvio Pellico e racconta a Digi.TO come funziona una struttura di questo tipo
Nicola Veneziano
L’estate è tempo di vacanze, un legame imprescindibile, crisi o no. Moltissimi sono i giovani che pianificano le loro vacanze al risparmio, ottimizzando tempi e denaro. Per questo motivo sempre più spesso ci si affida agli ostelli, i cui standard di qualità sono ormai altissimi, ma soprattutto si trovano in tutte le maggiori città europee e sono incredibilmente economici.
Torino non fa eccezione e anche nella nostra città ce ne sono alcuni: il Tomato Backpapers ad esempio, aperto nel novembre del 2011, è uno di questi. Abbiamo quindi intervistato il direttore della struttura Tommaso Vineis, 30 anni, per capire meglio in cosa consiste il mondo dei “backpackers”, i viaggiatori con lo zaino in spalla.
Perché hai scelto di aprire un ostello piuttosto che un normale hotel?
«Perché per anni sono stato dall’altra parte come viaggiatore e volevo che anche a Torino ci fosse un posto come quelli che ho visto in Asia e nel nord Europa».
La scelta della zona di San Salvario è stata un caso? Che posizione hai sulle polemiche riguardanti la movida e quale effetto hanno sui tuoi clienti?
«E’ una scelta precisa. Il quartiere offre molto e ha molto da offrire. Questa fase a un certo punto passerà e resteranno le realtà migliori che sono nate in questi anni. E’ vero comunque che il degrado di alcune aree del quartiere incida sui punteggi delle recensioni online: alcuni ospiti descrivono San Salvario come un quartiere “un po’ losco” e non molto sicuro».
Quali servizi offre il tuo ostello?
«Il Tomato offre una piccola colazione gratuita, affitto biciclette, abbiamo una cucina a disposizione degli ospiti, un cortiletto e un bar interno, wi fi gratuito in tutta la struttura e una postazione internet sempre arriva e anch’essa gratuita. Poi prestito ombrelli e carica batterie, calcetto da tavolo, lavanderia e asciugatrice a gettoni, bookcrossing, libreria con guide di viaggio a disposizione degli ospit , riviste. Molto presto attiveremo ancora altri servizi».
Su Hostelworld, famoso sito di booking per ostelli, il gradimento del Tomato Backpackers è del 92% con centinaia di commenti favorevoli: qual è il tuo pensiero su questi giudizi?
«I feedback online sono molto utili per fare al meglio il nostro lavoro e con lo staff del Tomato monitoriamo le recensioni che ci riguardano, ma anche quelle dei nostri principali competitor sulle principali travel agency online e siti di viaggiatori. Quando le recensioni su una singola attività sono numerose permettono di fotografare bene i pro e i contro dell’attività stessa».
Ad oggi sono pochi gli ostelli a Torino, perché secondo te? Cosa bisognerebbe fare a riguardo?
«La città ha molto da offrire e il turismo é in crescita, ma innazitutto bisognerebbe semplificare la burocrazia e sostenere maggiormente i giovani imprenditori».
Link utili:
Tomato Backpackers su Tripadvisor
Tomato Backpacker su Hostelworld
Avete mai dormito in un ostello? Qual è la vostra opinione sulla situazione ostelli a Torino?