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24 Ottobre 2013

Statuto, 30 anni di rabbia e stile

Domani all’Hiroshima una serata speciale per festeggiare i trent’anni della band, che presenta il disco “Un giorno di festa” e un video pensato come regalo ai fan

Luca Calderan

Gli Statuto saranno domani sera all’Hiroshima per festeggiare i 30 anni del gruppo

Venerdì 25 ottobre l’Hiroshima Mon Amour ospita il concerto evento degli Statuto, che festeggiano con i fan il trentennale della band con il lancio del video “Intercity firm” e del disco “Un giorno di festa”. Per l’occasione incontriamo oSKAr Giammarinaro ed Ennio Piovesani, rispettivamente cantante e bassista della band.

Oskar, perché questo concerto è speciale rispetto agli altri?
«Il concerto del 25 rappresenta un evento speciale diviso in tre parti. Nel corso della prima eseguiremo per intero i brani del cd “Un giorno di festa” con l’organico completo di registrazione del disco stesso, compresi fiati e tastiere.
Eseguiremo le dieci canzoni votate dai fan che non avevamo mai suonato prima dal vivo, o comunque non prima di vent’anni fa e anche le cinque canzoni più amate in assoluto, anche queste scelte dal pubblico via mail. I filmato professionale della seconda e terza parte rappresenta il nostro regalo per premiare i 30 anni di alta fedeltà dei fan, che possono richiederlo via mail scrivendo a statuto30concerto@yahoo.it».

Recentemente avete partecipato agli Amici di Piero proponendo “Torino è la mia città”. Quali erano i rapporti con lui?
«Piero Maccarino era per me un amico ai tempi in cui era il leader dei Rough e pur essendo uno skin ha frequentato per un po’ piazza Statuto e abbiamo vissuto a stretto contatto. Per questo abbiamo deciso di rifare “Torino è la mia città” e a lui è dedicata anche “Un fiore nel cemento”».

Voi fate parte dei “Mod di piazza Statuto”. Cosa significa essere mod e da dove arriva questo movimento?
«Mod è l’abbreviazione di modernismo e rappresenta la soluzione migliore per vivere in un sistema senza subirne l’omologazione, recuperando il meglio dal passato e portandone avanti i valori. I mod rappresentano un esempio di cultura multietnica apolitica che si è evoluta naturalmente dagli anni ’60 ad oggi».

Quest’anno si celebra il quarantennale di “Quadrophenia” degli Who. Cosa ha rappresentato per voi?
«Il film ispirato al disco degli Who ha rappresentato per noi un punto di riferimento importante per approcciarci alla cultura mod. Il film ha aperto negli anni ’80 la via al mod revival, introducendo un modo di vestire, fatto di parka verdi, vestiti sartoriali, vespe e lambrette ma anche di contestazione sociale e di valori che ha portato alla nascita dei Mod di piazza Statuto».

Come gruppo vi rifate anche musicalmente agli Who?
«Più che altro il genere degli Statuto è nato sulla scia dello ska revival, che ha introdotto sempre negli anni ’80 una serie di sonorità provenienti dall’Inghilterra che però guardavano alla Giamaica, anche se una frase del nostro singolo “Io non ho la mia età” che recita ‘Sulla strada si può morire ma non invecchiare‘, riprende in parte i temi cari agli Who e rappresenta un sunto del discorso che portiamo avanti da trent’anni. Il testo parla infatti di un gentiluomo di città, elegante ma non condizionato dalle mode che porta avanti un discorso di libertà con rabbia e stile».

Ennio tu sei invece il componente più giovane della band. Cosa significa essere mod per un ragazzo di vent’anni?
«Io ero da sempre un fan della band ed è stato perciò un onore entrare a far parte del gruppo e devo dire che gli altri componenti mi hanno aiutato ad integrarmi. Per me essere mod significa rivoltarsi in modo elegante contro il sistema, scegliere il meglio degli anni passati per riproporlo. Il fatto di indossare abiti sartoriali mi viene ormai naturale, come la passione per i vecchi ciclomotori e in realtà il fatto di vestirsi elegante nasce inizialmente da una volontà dei più poveri di rispondere alla borghesia inglese dell’epoca con una contestazione anche attraverso l’abbigliamento. Ho avuto poi la fortuna nel 2010 di suonare con la band al Traffic con Paul Weller e gli Specials ed è stato il coronamento di un sogno».

Link utili:
Statuto
Hiroshima Mon Amour

Cosa pensate degli Statuto e dei mod? Andrete al concerto all’Hiroshima?

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Categorie: Musica

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