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29 Ottobre 2013

A scuola di discriminazione

La scorsa settimana i ragazzi delle Scuole Tecniche San Carlo hanno incosapevolmente preso parte a un progetto sulle pari opportunità

Nicola Veneziano

Due ragazze delle Scuole San Carlo si sfogano nel “confessionale” dopo la giornata del bagno “Trans Only”

Banchi guasti alle ragazze più giovani, se sei più alto di 1.70 segui la lezione in ginocchio. Hai l’orecchino? Allora oggi tu non lavori. E un confessionale per sfogarsi sulle bizzarrie della settimana. Queste sono alcune delle situazioni spiazzanti in cui si sono trovati gli studenti delle seconde delle Scuole Tecniche San Carlo durante la scorsa settimana. Uno scherzo ben congeniato? No, un esperimento con cavie inconsapevoli.

LA SETTIMANA DELL’ASSURDO
I ragazzi del complesso di via Pergolesi 116 sono stati infatti coinvolti in un progetto della Regione Piemonte sulla cultura di parità: per una settimana si sono ritrovati in una sorta di paese delle meraviglie, dove tutto era il contrario di tutto, per vivere sulla loro pelle il vero significato della discriminazione.
Si sono così ritrovati in situazioni di difficoltà, come stare in ginocchio, o dover utilizzare banchi troppo piccoli o senza spazio per scrivere, fino a momenti molto più bizzarre o imbarazzanti, come assistere a una lezione in arabo, non poter lavorare perché si portano gli orecchini o essere costretti a passare l’intervallo in una zona chiusa.
Il progetto prevedeva anche uno “spazio confessionale“, durante il quale i ragazzi potevano parlare a briglia sciolta. Fra chi non si raccapezzava su quello che stava succedendo e chi ha fiutato qualcosa, i ragazzi hanno fatto comunque interessanti osservazioni.

IL CONFESSIONALE DEI RAGAZZI
Il dato più significativo è che nessuno dei ragazzi ha considerato queste cose giuste: «E’ stato brutto – spiega Andrea, elettricista alto 1.77, costretto a seguire una lezione in ginocchio – vedevo tutti dal basso». Gli fanno eco Carola e Corinne, parrucchiere, che si sono viste negare la possibilità di andare ai servizi perché erano “Trans only”: «È giusto perché anche i trans devono andare nel bagno che vogliono – spiega Corinne – ma non è giusto che ci finiamo di mezzo noi».
Altre stranezze? «La professoressa è entrata in classe parlando in arabo – ci racconta Giuseppe – io sono stato al gioco, ma capisco che chi non parla l’italiano può sentirsi a disagio». Le loro compagne Cristina e Maria Grazia si uniscono al coro di lamentele: «Hanno fatto firmare dei fogli a tutti quelli come noi non residenti a Barriera di Milano, è una cosa insensata!».
Una delle situazioni che ha creato più dibattito è stata quella in cui le classi di acconciatura e di elettricisti si sono scambiate; al confessionale i ragazzi si sono scatenati, giungendo alle seguenti conclusioni: le ragazze sostengono che le donne potrebbero fare benissimo le elettriciste, ma nessuna avrebbe voluto frequentare quel corso, i ragazzi invece sono partiti un po’ scettici, ma alla fine si sono appassionati alla lezione e soprattutto, tutti concordi nel dire che è una questione principalmente culturale se in Italia l’elettricista è solo uomo e la parrucchiera quasi solo donna.
Ma i ragazzi hanno capito il messaggio? Molti sì e la risposta che hanno dato è semplice: la discriminazione non è mai giusta.

LA NASCITA DEL PROGETTO
Questa settimana dell’assurdo nasce da un bando della Regione Piemonte finanziato dal Fondo Sociale Europeo per sensibilizzare sulla cultura di parità e le pari opportunità.
L’idea è nata dalle stesse Scuole San Carlo, il cui progetto ha visto la collaborazione dell’Associazione Kosmoki che ha ripreso i ragazzi durante le lezioni e nei confessionali senza rivelare loro niente.
Il prodotto finale sarà un documentario, che verrà inserito assieme ad altre esperienze legate al filone delle pari opportunità, mentre ai ragazzi spetterà il compito di creare uno spot per la campagna su Facebook.

Link utili:
Scuole Tecniche San Carlo
Associazione Kosmoki

 

Pensate che in Italia i fenomeni di discriminazione siano diffusi? Siete mai stati vittima di situazioni spiacevoli?

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Categorie: Intercultura

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