Home » Formazione » A scuola di europrogettazione in Croazia
12 Marzo 2014
A scuola di europrogettazione in Croazia
L’esperienza di Paolo Furia, dottorando, a Zara per un corso sulla nuova generazione di programmi europei.
Tommaso Portaluri
È ormai passato qualche mese dalla pubblicazione dei bandi europei a finanziamento diretto, ovvero i bandi tematici rivolti al sostengo di progetti dal carattere altamente innovativo. Le tematiche interessate sono varie e trasversali: dal Programma Quadro per la Ricerca Scientifica (“Horizon2020”) al programma “Giustizia” per l’applicazione efficace della normativa europea; da “Europa Creativa”, in cui confluiscono i vecchi “Cultura” e “Media”, a “Erasmus +”, che oggi ricomprende anche il vecchio “Gioventù in azione”. Proprio per questo mese è prevista la scadenza di molti dei bandi aperti. Dal mondo accademico alla realtà associativa, si percepisce un attivismo febbrile rispetto a queste opportunità a un tempo allettanti e gravosi, considerata la competizione e le competenze richieste. Paolo Furia, dottorando in Filosofia presso l’Università di Torino, ha già partecipato a un corso di europrogettazione tenutosi in Croazia, a Zara. Lo abbiamo contattato per farci raccontare questa esperienza.
Come hai deciso di prendere parte a questo Training Course?
«Sono andato in Croazia per rappresentare una associazione nata da poco, con sede a Torino, “Centro per l’Eccellenza e gli Studi Transdisciplinari” (CEST), che si occupa di studenti meritevoli e giovani ricercatori.»
Come è avvenuta la selezione?
«L’associazione croata organizzatrice ha selezionato trenta ragazzi in Europa attraverso un bando: il modulo di domanda consisteva in informazioni sul candidato e sull’associazione di appartenenza, sulle esperienze e competenze acquisite e sui progetti già realizzati come su quelli futuri. I ragazzi selezionati sono stati ospitati a Zara, ricevendo vitto e alloggio, e si sono visti rimborsati una quota del viaggio.»
In che cosa è consistito il corso?
«Il corso, della durata di una settimana, si concentrava sui programmi “Erasmus +” ed “Europa per i cittadini”. Si è trattato di un programma intensivo: i primi giorni sono stati dedicati alle novità della nuova generazione di programmi, come sono cambiati; nei giorni successivi, ci siamo confronti con la progettazione vera e propria, compilando i form di diversi bandi. Alcuni momenti sono stati dedicati alla presentazione della propria associazione: queste esperienze sono occasioni d’oro anche per stringere partenariati con realtà di altri Paesi, requisito essenziale per la partecipazione alla maggior parte dei bandi.»
Consiglieresti questa esperienza?
«Sì, e non solo per il suo valore formativo. Ho tratto giovamento anche sotto un profilo meno “scientifico”: la collaborazione e il lavoro di gruppo sono conseguenze spontanee dell’ambiente e dell’atmosfera che vengono creati, anche per mezzo di interazioni ludiche. Può sembrare strano sentire definire un corso intensivo stile full immersion “divertente”, eppure è stato proprio così.»
Link Utili:
Erasmus +
Horizon2020
Conoscevate questo programma? Sapete cos’è Horizon2020?