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4 Novembre 2014

Malasosta, contro i parcheggi selvaggi

L’idea di un gruppo di attivisti che raccoglie foto di automobili lasciate in posti ai limiti della realtà tra le vie torinesi. Dove sono i vigili?

M.F.

Il logo di Malasosta, che denuncia i parcheggi selvaggi a Torino

A volte, per portare avanti le proprie battaglie, basta poco. A Torino, un gruppo di attivisti combatte con un semplice Tumblr il parcheggio selvaggio e le inciviltà quotidiane di molti automobilisti. Per chi non lo sapesse, Tumblr è una piattaforma di microblogging basata sul principio del tumeblog, con aggiornamenti ristretti e basati per lo più su un contenuto multimediale (foto, file audio) con un brevissimo testo di accompagnamento.
Malasosta, questo il nome del Tumblr, accompagnato anche dall’account Twitter d’ordinanza, raccoglie le segnalazioni di chiunque abbia uno smartphone e veda un’auto parcheggiata in doppia fila, divieto di sosta, sui marciapiedi e chi più ne ha più ne metta. Le foto vengono lavorate dallo staff di Malasosta e postate velocemente sulla piattaforma, spesso condite da un commento ironico, per lo più di un cinismo molto amaro, e con un tag ai @civictorino, i vigili che evidentemente, citando De André talvolta “al proprio dovere vengono meno”…

UN RICHIAMO ALL’AMMINISTRAZIONE
Questo è proprio uno dei punti su cui batte il gruppo di attivisti, secondo cui «la malasosta, ovvero il sistema di sosta selvaggia come fosse di stampo malavitoso, dal forte consenso che riscontra a ogni livello sociale, è di fatto un’infrazione che – oltre ad essere reiterata come fosse normale – viene tollerata in maniera eccessiva dai vigili ma soprattutto dall’amministrazione pubblica».
Se da una parte sembra che le istituzioni chiudano un occhio, dall’altra una larga fetta della società vede nell’accondiscendenza alla malasosta il compimento di quella social catena degli umani invocata da Leopardi. E i risultati, nell’ambito della vivibilità cittadina, sono disastrosi.
Qualche esempio? Via Roma con suv e macchine di lusso in divieto di fermata per uno shopping mordi e fuggi; poi l’eterno problema di via Vanchiglia, ostaggio della doppia fila di chi va a divertirsi in piazza Vittorio. Senza contare che i danni arrecati alla cittadinanza sono molteplici: i disservizi per chi usufruisce dei mezzi pubblici, i rischi corsi tutti i giorni dai ciclisti, la spiacevole mancanza di rispetto verso i condomini (passo carrabile, questo sconosciuto).

UN PROBLEMA CULTURALE
Le immagini raccolte e postate di giorno in giorno fanno riflettere sul grado di menefreghismo di chi usa le quattro ruote: piste ciclabili, passi carrabili, in qualche caso addirittura le rotaie del tram; nulla e nessuno viene risparmiato dalla malasosta.
«Non si capisce l’entità di questo problema – dicono quelli di Malasosta – fino a quando le auto non spariscono da una certa zona: piazza Castello era una rotonda, piazza San Carlo è diventata il salotto della città e un evento come la cena in bianco, senza pedonalizzazione, se lo sarebbe scordato. Sicuramente – concludono – è un problema culturale. Basti pensare alla recente questione di via Roma: ci sono ancora commercianti che pensano che pedonalizzarla sarebbe dannoso, quando tantissimi studi affermano esattamente il contrario».

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Categorie: Ambiente, Tecnologie

Commenti (4)

  1. wally58 ha detto:

    facile prendersela coi vigili… Il problema è molto più ampio e Malalsosta lo semplifica troppo. Andiamo con ordine. Lo spazio: è limitato e non sufficiente per accogliere tutte le auto in circolazione e anche i parcheggi a pagamento non accolgono tutte le richieste di sosta. I mezzi pubblici: sono appena sufficienti per la bisogna, ma non tale da invogliare quelli che non li utilizzano, specie in alcune ore del giorno, a lasciare l’auto a casa. I ciclisti: come i pedoni elementi deboli della catena, ma anche loro, sia ciclisti che pedoni, allergici alle regole e poco rispettosi degli altri utenti stradali. I vigili: impegnati, fortunatamente!, su versanti importanti del rispetto della legalità e difficilmente impiegabili “a fare la guardia” ad un tratto di strada. I numeri: a vedere le statistiche i controlli ci sono e i numeri di divieti di sosta accertati, alti, anche grazie agli Ausiliari Gtt (peccato che quando questi operano si levano gli scudi degli ipergarantisti). Conclusioni: faccio volentieri a meno di segnalare le irregolarità che riscontro perché l’elenco sarebbe infinito, ma non solo per la sosta, anche per il commercio, l’ambiente, la sicurezza… fidandomi di quello che le Autorità fanno ed evitando di perdere tempo a inviare fotografie “ovvie” di auto mal parcheggiate (dimenticavo: se si parla con uno di questi indisciplinati, la risposta è sempre la stessa: la mia infrazione ha un perché, sono le altre ingiustificate”)

    • etabeta ha detto:

      Il problema e’ culturale, non logistico, caro wally58.
      La tua premessa non e’ del tutto corretta secondo me: “Lo spazio: è limitato e non sufficiente per accogliere tutte le auto in circolazione e anche i parcheggi a pagamento non accolgono tutte le richieste di sosta.” Se lo spazio e’ limitato e non si e’ sicuri di trovare un posto dove lasciare l’auto, la soluzione e’ semplice: non si prende l’auto e ci si sposta in altro modo! Oppure ci si premura di arrivare con sufficientemente anticipo per cercare il posto dove lasciare l’auto mettendo in conto di fare piu’ giri nel quartiere per trovarlo. Io faccio cosi’, e non ho mai lasciato l’auto in doppia fila, o sulle strisce pedonali o davanti a un passo carraio, oppure prendo la metro o la bicicletta. CI SONO MOLTE ALTERNATIVE all’uso dell’automobile. Molte e praticabili da chiunque. Basta togliersi dalla testa l’idea che l’auto e’ indispensabile. Cultura. Cultura superiore direi.
      MI capita spessissimo di passare vicino a luoghi di aggregazione, in pieno giorno (bar, negozi, etc.) vicino ai quali le auto sono parcheggiate in seconda fila quando a pochi metri di distanza esiste pure un parcheggio libero. O, peggio, l’auto e’ parcheggiata in modo da ostruire l’accesso al parcheggio libero. Evidente prova che chi fa cosi’ se ne frega di regole e divieti e buona educazione. Di nuovo un problema culturale.

      • thegirl ha detto:

        E vogliamo parlare del parcheggio libero e bello grande di Fermi (capolinea metropolitana)? Alle otto del mattino con il parcheggio pressochè vuoto ci sono persone che pur di non fare 10 metri a piedi e dico 10 metri, non 10 km, parcheggiano tra le corsie o negli spazi di manovra anzichè negli appositi spazi.
        Questione di comodità e quindi di mancanza di rispetto per gli altri e di senso civico.

  2. Giovanni ha detto:

    Per non pagare le multe basta essere dotati di carro attrezzi, in via Cialdini il nostro furbetto parcheggi in seconda fila anche per più di 24 ore e i civic interrogati hanno risposto: ma è un carro attrezzi!

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