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12 Dicembre 2014

Cosplayer si diventa

Come si realizza un bel costume? I consigli di un’esperta in occasione dell’anticipo di Torino Comics domenica al Lingotto

Andrea Di Salvo

La cosplayer romana Federica Antonelli con il suo costume da Belle, dal cartone Disney La Bella e la Bestia

Torino Comics, in programma ad aprile 2015, dà un anticipo del salone domenica 14 dicembre con il Comics Christmas Cosplay Day. Dalle 10 alle 19 nell’area di Lingotto Fiere saranno presenti stand con manga, fumetti, gadget, autoproduzioni e non mancherà una gara cosplay, cioè di persone vestite come i loro personaggi di fantasia preferiti.
Ma come si realizza un bel costume? Lo abbiamo chiesto a Federica Antonelli, romana, 28 anni, cosplayer fin dalla giovane età.

Come e quando ti sei avvicinata al mondo cosplay?
«Per puro caso. Ho sempre seguito molti cartoni animati, sia di origine giapponese che americana. A 11 anni ho comprato il mio primo manga, Ranma 1/2: era il 1997 e il cosplay nemmeno si sapeva che cosa fosse. Anche le fiere del fumetto erano una vera e propria rarità. Fu quindi per caso che mi capitò di imbattermi nella pubblicità dell’Expocartoon, l’evento di settore organizzato a Roma due volte l’anno. Andai un paio di volte accompagnata dai miei genitori che, armati di santa  pazienza, sopportavano i miei deliri per avere trovato il numero del manga che mi mancava o l’artbook che non speravo di trovare. I cosplayer erano veramente pochi, ma l’idea di poter vestire i panni di un personaggio che ammiravo, seppure di fantasia, mi piacque immediatamente. Così, con tutte le difficoltà tecniche dell’epoca e della giovane età, avevo 13 anni, misi insieme il mio primo cosplay: Lara Croft».

Come si realizza un costume?
«Tanto per cominciare si raccolgono più immagini possibili, e il più dettagliate possibile, del costume che si vuole realizzare. In questo modo si capisce che materiali bisogna comprare, come tagliare la stoffa, qual è il colore esatto del tessuto e come realizzare al meglio eventuali accessori. Dopodiché si passa alla realizzazione vera e propria ma descrivere un processo unico sarebbe impossibile, visto che ogni abito è un pezzo unico e così è la sua realizzazione. La parte sartoriale ovviamente comincia dal cartamodello, spesso ottenuto modificando uno di quelli già pronti che si trovano in commercio con le riviste di cucito: si realizza la parte in stoffa che sarà variamente decorata con perline, ricami o pitture. Molte volte, prima di passare alle minuterie è necessario tingere la stoffa e spesso anche pizzi e passamanerie: in quel caso, consiglio sempre di partire da una base bianca o più chiara possibile e tingere a mano, con l’accortezza di dosare un minimo il colore nelle vaschette da mettere in lavatrice per evitare che alla fine la stoffa risulti troppo scura. Se la stoffa è troppo scura si può invece decolorare con prodotti appositi o con un bagno in varechina, sostanze che con programmi ad alte temperature in lavatrice sono due ottime soluzioni per infeltrire il tessuto e dargli un aspetto più rovinato e vissuto.
Per gli accessori invece?
Si utilizzano vari procedimenti e vari materiali: dal cartone al worbla, tutto può essere trasformato in una parte del proprio cosplay. Sicuramente una cosa utile da fare è calcolare bene i tempi di realizzazione, soprattutto se si devono usare collanti e vernici che richiedono alcune ore di asciugatura. Giusto per evitare di puzzare di colla e vernice acrilica più del dovuto».

Ci sono dei posti particolari dove recuperare il materiale?
«Per chi è di Roma un must per le stoffe è il Mercato dell’Esquilino. Una grande varietà di stoffe a prezzi veramente molto bassi. Altrimenti si ricorre a Ebay o a siti simili, dove è possibile recuperare facilmente anche le parrucche. Materie come foam e forex si possono reperire in molti negozi di belle arti e nei più comuni rivenditori dedicati al fai da te. Idem per colle e attrezzi base come taglierini, phon termici e seghetti. Passamanerie e perline provengono spesso dai negozi “tutto a un euro” o da internet. Non bisogna mai disdegnare nemmeno i mercati, che spesso si rivelano delle vere e proprie miniere. Per le lenti a contatto ci si può affidare a un ottico, comprando le lenti coprenti mensili, oppure cercare nei siti specializzati».

Hai dei consigli pratici da dare a un aspirante cosplayer?
«Io sono della scuola “chi va piano va sano e va lontano”. Per i primi approcci suggerisco di scegliere abiti semplici, soprattutto se si è alle prime armi. Cercare di imparare sempre cose nuove, non esitare a chiedere a chi ne sa di più e cercare di migliorarsi costantemente. Documentarsi su YouTube o su internet è altrettanto utile:  si trovano tutorial e spiegazioni praticamente su qualsiasi argomento. Personalmente, trovo molto utile guardare anche i “work in progress” degli altri cosplayer, sia che si tratti del medesimo cosplay che sto realizzando in quel momento, sia che si tratti di un cosplay diverso. Molte volte si scoprono tecniche o prodotti che potranno tornare utili in futuro per altri lavori. Ma soprattutto: bisogna avere molta, molta, moltissima pazienza».

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Categorie: Cultura

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