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3 Luglio 2015

Beach volley, emozioni sulla sabbia

La pallavolo che sta conquistando sempre più giovani nelle parole di un’atleta del CUS impegnata fino a domenica nel Campionati Italiano ospitato a Torino

Tommaso Portaluri

Rossana Prioglio e Alice Bertolaso, giocatrici di beach volley del CUS Torino

È partita oggi a Torino la seconda tappa del Campionato Italiano Assoluto di Beach Volley, organizzata dal CUS Torino e dalla Federvolley. Per tre giorni le partite – a ingresso libero – si susseguiranno nell’impianto di via Panetti 30, con la finale programmata per domenica 5 luglio alle 17. Questa tappa sarà la prima dedicata esclusivamente alle donne: le coppie al via sono 34 e ben 7 di queste difenderanno i colori cussini.
Tra di loro c’è il duo Prioglio-Bertolaso. Alla prima, Rossana (sul campo Rossy, 32 anni), abbiamo posto qualche domanda.

Com’è nato il tuo interesse per il beach volley e da quanto tempo ci giochi? È molto diverso da giocare a pallavolo?
«Ho giocato per 20 anni a pallavolo e da 5 gioco a beach volley. Per me non c’è paragone! Il beach volley regala in triplo delle emozioni».

Quanto tempo dedicate della vostra giornata agli allenamenti? È possibile conciliarli anche con altri impegni, come gli studi?
«Per fare il campionato italiano ci vogliono molte ore di allenamento molti sacrifici. Sono anche necessari molti viaggi per accumulare punti ed esperienza. Il beach volley agonistico unito al lavoro o allo studio non lascia, bisogna ammettere, molto spazio al resto».

La tappa di Torino del Campionato Assoluto di Beach Volley è la prima dedicata esclusivamente alle donne. Il gioco di squadra funziona bene in un ambiente esclusivamente femminile?
«Confesso che preferisco le tappe miste, perché si crea un ambiente più particolare. Ad ogni modo, anche la tappa al femminile con tutte le mie compagne e amiche ha un suo gusto speciale».

Torino quest’anno è capitale Europea dello sport: secondo te ci sono abbastanza opportunità per fare sport? Gli atleti torinesi si sentono valorizzati dalla loro città?
«Penso che Torino avrebbe dovuto ospitarci in piazza San Carlo, come avevano detto; allora sì che sarebbe stata davvero capitale dello sport».

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Categorie: Sport

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