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1 Ottobre 2015
Arriva la “Dichiarazione dei diritti in Internet”
Con un preambolo e i suoi 14 articoli il documento redatto dalla Camera dei Deputati è un testo di portata internazionale
Isabella Marchese
A un anno dall’inizio dei lavori della Commissione di studio della Camera presieduta dal giurista Stefano Rodotà, è stata approvata e pubblicata lo scorso 28 luglio la “Dichiarazione dei diritti in Internet” , un documento che illustra i riferimenti ideali per costruire la cittadinanza della rete e dove vengono affermati i diritti della persona e dell’utente digitale, offrendo un quadro di riferimento a chi dovrà legiferare su queste materie.
Voluta dalla presidente della Camera Laura Boldrini, la Dichiarazione in 14 punti (di cui su Digi.TO avevamo già parlato a marzo) si fonda sui concetti di “pieno riconoscimento di libertà, eguaglianza, dignità e diversità di ogni persona”. Inoltre come si legge nel preambolo “La garanzia di questi diritti è condizione necessaria perché sia assicurato il funzionamento democratico delle Istituzioni, e perché si eviti il prevalere di poteri pubblici e privati che possano portare ad una società della sorveglianza, del controllo e della selezione sociale”.
Oggi la Carta dei diritti compie un ulteriore passo: è stata infatti firmata in questi giorni una Dichiarazione congiunta sui diritti in internet tra Italia e Francia.
La Carta verrà inoltre presentata all‘Internet Governance Forum in Brasile di novembre e in tutte le altre iniziative che si occuperanno degli stessi temi.
Ma quali sono i punti fondamentali della Dichiarazione?
UN DIRITTO DI TUTTI
Centrale è l’Articolo 2 del testo, che considera l’accesso a internet un “diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale” la cui fruizione deve essere garantita a tutti: “Ogni persona ha eguale diritto di accedere a Internet in condizioni di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e aggiornate che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale”. Ma non solo: la Dichiarazione, come si legge nel primo articolo, vuole garantire tali diritti al pari “dei diritti fondamentali di ogni persona riconosciuti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, dalle costituzioni nazionali e dalle dichiarazioni internazionali in materia”.
Ma, oltre al diritto di accesso, altrettanto importanti sono altri temi trattati come il digital divide, la tutela dei dati personali, il diritto all’oblio, la net neutrality, il copyright: un insieme di principi quindi e non una forma di regolamentazione secondo il classico modello normativo.
DIRITTO ALLA CONOSCENZA DELLA RETE
Collegato al tema della conoscenza e dell’educazione in rete è l’Articolo 3: “Ogni persona ha diritto ad essere posta in condizione di acquisire e di aggiornare le capacità necessarie ad utilizzare Internet in modo consapevole per l’esercizio dei propri diritti e delle proprie libertà fondamentali”.
Inoltre, le istituzioni pubbliche assicurano l’uso e la diffusione della conoscenza in rete promuovendo l’educazione all’uso consapevole di Internet.
PRIVACY, SICUREZZA E CANCELLAZIONE DEI DATI
Molta attenzione viene posta ai temi della tutela dei dati personali, al diritto che i dati trasmessi e ricevuti non subiscano nessun tipo di discriminazioni. Con l’articolo 6 vi è un particolare riferimento all’autodeterminazione informativa, ossia al diritto di accedere ai propri dati, per chiederne l’integrazione, la rettifica, la cancellazione. Più avanti il diritto all’oblio ribadisce ulteriormente il diritto di ottenere la cancellazione, in questo caso, dagli motori di ricerca per informazioni non più rilevanti.
Per quanto riguarda la sicurezza in Rete (Articolo 13) deve essere garantita non solo come interesse pubblico ma anche come difesa degli individui da fenomeni quali bullismo, stalking, razzismo e xenofobia.