Home » Cultura » Compro, quindi sono? Sono, dunque compro
20 Ottobre 2015
Compro, quindi sono? Sono, dunque compro
Un incontro domani all’InformaGiovani per parlare di educazione economica/ finanziaria e consumi
Isabella Marchese
Avere consapevolezza dei nostri acquisti può aiutarci nelle scelte di tutti i giorni. Compriamo e perché? La nostra spesa quotidiana, indotta o provocata, può condizionare in meglio o in peggio il mondo che ci circonda.
L’essere umano ha la necessità sia di appartenere a “qualche tribù”, sia di non perdere la propria specificità e unicità. Siamo dunque più felici se siamo come gli altri o se siamo diversi dagli altri? Perchè c’è la necessità di esprimere la nostra importanza attraverso il possesso di oggetti “status symbol”?
Il modello consumistico e le “delocalizzazioni” hanno creato un’extraproduzione di beni spesso poco utili a prezzi bassi, ma anche un vuoto di domanda che ha richiesto lo sviluppo di una economia del debito sempre più massiccia. Siamo disposti a indebitarci per acquistare qualcosa di cui non abbiamo alcun bisogno?
Queste e altre domande saranno al centro del dibattito dell’Aperitivo Informativo che si terrà domani mercoledì 21 ottobre alle 18, in via Garibaldi 25 presso il Centro InformaGiovani.
L’obiettivo è di condividere le logiche e i principali strumenti in tema di educazione economica e finanziaria per avere una maggiore consapevolezza quando si acquista.
Parteciperanno all’incontro Antonio Cajelli, educatore finanziario; Norma De Piccoli, docente di Psicologia Sociale e Psicologia di Comunità dell’Università di Torino; Roberto Burlando, docente di Politica Economica dell’Università di Torino.
Un ulteriore momento per confrontarsi e chiacchierare con gli ospiti sarà durante l’aperitivo offerto dall’InformaGiovani.
Per partecipare non bisogna prenotare, l’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti.
L’Aperitivo Informativo è realizzato dall’InformaGiovani in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino all’interno dell’Accordo Quadro tra Città e Università e Antonio Cajelli.