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30 Ottobre 2015

Nel weekend di Halloween a Torino si parla giapponese

Il 31 ottobre e il 1° novembre in città sbarca l’edizione 2015 dei Japan Days per avvicinarsi a una cultura suggestiva e distante

Matteo Fontanone

La cultura orientale, si sa, affascina da sempre la Vecchia Europa. Dai vasi cinesi nei salotti della buona borghesia al boom delle arti marziali, dal rito del thé alle più recenti suggestioni religiose. Senza dimenticare le costanti influenze artistiche, cinematografiche, fumettistiche. Non deve quindi stupire se il prossimo weekend, mentre la stragrande maggioranza dei torinesi sarà impegnata a festeggiare Halloween tra zucche, scherzi e travestimenti, in città si tiene l‘edizione 2015 dei Japan Days.

UN PROGRAMMA NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE
La kermesse di due giorni, ospitata dal centro culturale giapponese Yoshin Ryu, punta proprio a diffondere la conoscenza delle pratiche tradizionali del Sol Levante presso il grande pubblico italiano. Un’opera di divulgazione e di cultura, volta a sedimentare un bagaglio di saperi dalla storia millenaria. Ecco perché si inaugura la mattina del 31 con la classica cerimonia del thé, si prosegue con un laboratorio sulla calligrafia nipponica e, verso l’ora di pranzo fino a pomeriggio inoltrato, ci si concentra sulla cucina per poi concludere con una sessione defaticante di shiatsu. Per il giorno successivo sono previste altrettante attività, dagli origami alla pittura, dalle arti marziali alla composizione floreale. Un concentrato lungo un weekend per instillare nel pubblico italiano la curiosità verso una cultura antichissima e diversa che, fino a pochi decenni or sono, sembrava ai più troppo lontana e incomprensibile.

MA IL GIAPPONE È MOLTO DI PIÙ
Il programma dei Japan Days, lo si nota subito, ricalca un’idea di Giappone tradizionale e sedimentata, certamente molto comoda per spiegare in tempo breve l’abc di un paese. La realtà è ovviamente molto più complessa: il Giappone è uno stato che, dall’uscita dell’isolamento intorno alla fine del XVIII secolo, ha vissuto una trasformazione sociale ed economica senza pari. Dopo la drammatica parentesi della Seconda Guerra Mondiale è riuscito a rialzarsi in tempi da record, facendo leva su quella commistione vincente tra tradizione e curiosità verso il nuovo. Vietato pensare che l’approccio si sia semplificato: nonostante la globalizzazione, le nuove tecnologie e l’utilizzo massiccio della rete, la terra del Sol Levante rimane tutt’ora un insieme di valori spesso troppo lontano per poter essere decifrato. In Giappone è diverso l’intrattenimento, sono diversi i modi di intrattenere relazioni sociali e, per quanto possa sembrare strano, cambia anche la fruizione di internet. È notizia recente che, in vista delle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020, in città siano nate decine di start-up per avvicinare i giapponesi agli usi delle centinaia di migliaia di occidentali che invaderanno pacificamente l’isola per assistere ai giochi.
Insomma, se è vero che non si può condensare un paese in due giorni, non c’è dubbio che tra una cerimonia del thé e un corso di cucina i Japan Days saranno un’ottima occasione per approfondire, parlare, incontrarsi.

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