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26 Agosto 2016

Lungo la Via degli Dei

Da Bologna a Firenze, un percorso di 130 km da fare a piedi, per vivere un’esperienza di slow-turism che vi farà innamorare di un’Italia ancora antica

Gemma De Bernardi

La via degli Dei

La via degli Dei

Giove, Venere, Adone e Lua (antica dea romana della guerra): sono quattro gli dei che incontrerete lungo il cammino, o meglio, i monti a loro dedicati che valicherete per arrivare alla meta. La Via degli Dei è una delle strade commerciali più antiche della penisola e oggi uno dei cammini più frequentati dagli amanti del trekking.

UN PO’ DI STORIA
I primi a percorrerla sono gli Etruschi che per quattro secoli – dal VII al VI a.C. – camminano lungo il tratto che da Fiesole, in provincia di Firenze, giunge a Felsina (l’antico toponimo di Bologna) per commerciare in tutto l’Appennino tosco-emiliano.
Soltanto nel 189 a.C. i Romani fondano sul territorio etrusco la colonia di Bononia, sfruttando così il primo tracciato per poi creare un collegamento diretto su Arezzo e Roma. Infatti, il console Caio Flaminio decide di costruire sull’antica strada etrusca la famosa transappenninica chiamata Flaminia Militare, abbandonata poi alla vegetazione durante il Medioevo.
Passano i secoli e solo alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso un gruppo di escursionisti bolognesi prende una decisione: riportare alla luce i resti dell’antico tracciato romano e denominare il cammino Via degli Dei, dai monti Adone, Monzuno (Mons Iovis- Monte di Giove), Venere e Luario.
Negli ultimi anni, con la riscoperta delle antiche vie religiose e commerciali d’Italia, l’itinerario appenninico attrae sempre più turisti. Così, nel 2013 è nata la guida ufficiale della Via degli Dei che segnala il percorso e le sue tappe, insieme a consigli su dove sostare. Il comune di Sasso Marconi, vicino a Bologna, è diventato il punto di riferimento per tutte le informazioni riguardanti il cammino.

IL PERCORSO
Da Bologna, e precisamente da Piazza Maggiore, fino a Firenze in Piazza del Duomo. Migliaia di persone, ogni anno, affrontano il cammino a piedi o in mountain bike: 130 km da percorrere nel mezzo dell’Appennino tosco-emilano, ricco di storia e di sapori. L’intero cammino si può compiere dai quattro ai sei giorni a piedi.
Lungo il percorso potrete dormire e pernottare in rustici, eleganti b&b o presso famiglie locali che volentieri ospitano viandanti o, ancora, nei monasteri, quindi se decidete di fermarmi qualche giorno in più sarà comunque piacevole trascorrere un po’ di tempo in questi borghi.
Potrete osservare da vicino luoghi come l’acquedotto romano di Sasso Marconi, il monastero di Monte Senario, la Piana degli Ossi, il Passo della Futa e lasciarvi senza fiato davanti alla vista delle vallate circostanti i monti degli dei. Non mancano, naturalmente, castelli, ruderi e abbazie da visitare.

CONSIGLI IN PILLOLE
Il periodo migliore per compiere il cammino è nelle mezze stagioni: primavera e primo autunno sono infatti i momenti più adatti sia come temperatura – mite e fresca – sia come ore di luce per camminare. A tale proposito, infatti, consultate sempre guide pratiche del cammino che vi indicano quante ore fare di camminata al giorno.
Lo zaino da trekking sarà il vostro bagaglio – se volete campeggiare, dotato di tenda – e il consiglio è portare con sé borraccia d’acqua, uno o due cambi, k-way per eventuale pioggia, kit di soccorso e coltellino multiuso, occhiali da sole e cappello. Il tutto non deve pesare più di 15 kg, se non si è allenati.
In più, il percorso si può eseguire sia in solitaria che accompagnati: una buona regola di montagna insegna che per esplorare occorre sempre essere almeno in due, perché non si sa mai si abbia bisogno di aiuto o semplicemente di un compagno fidato.

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Categorie: Cultura, Vacanze-weekend

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