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18 Dicembre 2017
Torino, cultura da assaporare
Il secondo articolo del Focus Torino Turistica a cura del nuovo gruppo di redazione di Digi.TO: un itinerario tra i quartieri e i sapori della capitale sabauda
Aurora Bolandin
Arrivati a Torino, dopo una visita al Museo Egizio, una panoramica dalla cima della Mole Antonelliana e un valzer tra le residenze sabaude, perché non dedicarsi a quei quartieri più defilati, dove si nasconde la vera essenza culturale e gastronomica della città?
Partiamo da Borgo Rossini, una zona al margine del centro. Tra i viali alberati spuntano librerie, botteghe, atelier e bar. Uno dei locali più conosciuti è Berlicabarbis, torteria dai toni pastello in cui iniziare la giornata con un tè speziato e una fetta di crostata. Costeggiando il fiume si arriva a Porta Palazzo; il mercato, dal clima vivace e caotico, offre prelibatezze per tutti i gusti e banchi colorati tra cui perdersi. Inoltrandosi poi nelle viuzze laterali, si raggiunge un gioiello nascosto di Torino, piazza IV Marzo. Qui si respira un’aria serena e il ciottolato obbliga passanti e macchine a moderare la velocità.
Per pranzo, è obbligatorio fermarsi a mangiare alla Piola Cianci, istituzione cittadina e meta ideale per chi vuole avere un assaggio della cucina piemontese. Per smaltire il cibo e il vino consumato, è consigliabile passeggiare per le stradine del quadrilatero romano godendosi il silenzio e gli scorci barocchi della Chiesa della Consolata. Tornando sulla più affollata via Garibaldi e camminando verso Piazza Statuto, è possibile imbattersi in diverse pasticcerie e sale da tè, una tra tutte la piccola ma caratteristica Olsen.
Per concludere questo tour alternativo di Torino, percorriamo l’aristocratica via Cibrario che porta, tra abitazioni liberty e madame d’altri tempi, al quartiere Campidoglio. Il borgo, sede del Museo d’arte Urbana, è come un libro: le facciate delle case e le panchine dei giardinetti sono coperte di immagini fantasiose e la pedonalità della zona permette di guardarle con calma. Se la camminata ha risvegliato l’appetito, Il Torchio è l’osteria ideale dove magiare un piatto di polenta e lasciar cadere ogni falso stereotipo sulla “freddezza” piemontese.