Home » Cultura » La marcia di Libera per terre libere dalle mafie

20 Marzo 2018

La marcia di Libera per terre libere dalle mafie

La referente regionale Maria Josè Fava spiega perché domani la 23a Giornata della memoria e dell’impegno si terrà a Foggia, mentre per la manifestazione piemontese si è scelto Saluzzo

Alice Dominese

Terra, solchi di verità e giustizia“, questo il tema individuato da Libera per la 23a edizione della Giornata nazionale in ricordo delle vittime delle mafie. Al centro delle marce che domani 21 marzo riempiranno le strade e le piazze di tutto lo stivale c’è, come sempre, il ricordo degli innocenti uccisi per mano mafiosa e l’impegno dell’associazione ad agire sul territorio contribuendo alla lotta contro la criminalità organizzata.
Quest’anno sono Foggia e Saluzzo a ospitare le manifestazioni a livello nazionale e piemontese; per scoprire il perché abbiamo intervistato Maria Josè Fava, referente regionale di Libera.

Marcia manifestanti Libera

La Marcia nazionale di Libera quest’anno sarà a Foggia

LA MARCIA DI FOGGIA
«Abbiamo scelto Foggia per accendere una luce su una mafia poco conosciuta come quella pugliese – spiega Fava – Nata negli anni ’80 per emulazione di ‘ndrangheta e camorra, nel tempo si è molto rafforzata, arrivando a essere una mafia che ancora oggi spara, come a Napoli, nonostante se ne parli poco. Il tema di quest’anno inoltre è la terra e Foggia costituisce una zona agricola estremamente esposta al caporalato, allo sfruttamento e alle agromafie».
Queste ultime consistono nella gestione illegale dell’attività di produzione agricola made in Italy, un business che camorra, ‘ndrangheta e Cosa Nostra hanno saputo intercettare per prime appropriandosene e che oggi vale 7 miliardi di euro secondo i dati Eurispes.

IL LEGAME CON SALUZZO
Fava osserva che in Piemonte la situazione del lavoro agricolo presenta alcuni aspetti simili: «Fra meno di un mese al Foro Boario di Saluzzo si accamperanno moltissimi braccianti stagionali che andranno a lavorare nei campi vicini. Ciò dimostra che, sebbene il problema del caporalato in quest’area non sia uguale alla situazione nel Meridione, il problema esiste, al di là delle forme in cui si manifesta».
Saluzzo è stata scelta anche in quanto città natale del Generale Carlo Albero Dalla Chiesa, che durante la marcia verrà ricordato nell’anniversario della sua scomparsa.

LA STORIA DI AMEDEO DAMIANO
Un altro personaggio simbolo di cui si parlerà è Amedeo Damiano. La sua è una storia poco conosciuta, ma cruciale per Saluzzo: presidente dell’Unione Socio Sanitaria Locale, dopo aver scoperto l’uso improprio degli ambienti ospedalieri e i traffici illeciti attuati da alcuni medici in città, nell’estate 1987 Damiano cade infatti vittima di una retata punitiva che gli è fatale.
La scarsissima diffusione di questa vicenda esprime un modo di pensare specifico secondo Fava: «Non siamo abituati a considerare gli episodi di corruzione vicini a noi, tendiamo sempre a spostare la nostra attenzione lontano. Al contrario non bisogna sottovalutare i rapporti della ‘ndrangheta con il nostro mercato locale. “La vera forza della mafia sta fuori dalla mafia” diceva Nando Dalla Chiesa – conclude – per questo motivo oggi occorre indagare e intervenire su chi consente la corruzione dall’esterno. Questa è la vera sfida».

 

Tag: , , , ,

Categorie: Cultura

Lascia un commento