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20 Marzo 2018

Proibitissimo: quando la censura è in mostra

Da un progetto di ricerca sui tagli operati negli anni in più di 70 film nasce un’esposizione al Parco Arte Vivente, in programma dal 24 marzo al 15 aprile

Giovanni Mauriello

Una scena censurata rigirata per il progetto Proibitissimo (foto di Nadia Pugliese)

L’excursus che conduce un film dall’ideazione alla realizzazione può essere lungo e tortuoso, specie nella sua fase finale, ovvero quella che dovrebbe portare alla proiezione in sala. Perché? Le ragioni sono molteplici, ma quel che è certo è che il nemico principale dell’espressione artistica, qualsiasi essa sia, resta uno: la censura.
Proibitissimo, progetto diretto dalla regista e artista visiva Irene Dionisio, ha l’obiettivo di restituire al pubblico una selezione di 16 scene cinematografiche che la forbice della censura ha tentato di tagliare via da alcuni dei film più rappresentativi del cinema italiano.

IL PROGETTO
A seguito della vittoria del bando Hangar Creatività, nell’aprile del 2017 Irene Dionisio, in collaborazione con il Presidente dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema Vittorio Sclaverano e la curatrice artistica Viola Invernizzi, ha lanciato una open call rivolta a giovani tra i 20 e i 30 anni per formare un gruppo di lavoro incaricato di condurre un progetto di ricerca sulla censura audiovisiva.
Nel corso dei mesi sono stati analizzati circa 70 film che, tra il 1951 e il 1998, subirono tagli censori. Le analisi, intervallate da laboratori e incontri con diversi professionisti del settore, hanno poi portato a una selezione di 16 scene a cui la regista e il gruppo di ragazzi hanno (ri)dato luce durante una vera e propria esperienza di set.
Il risultato è un film inedito dal titolo Il mio unico crimine è vedere chiaro nella notte, composto unicamente da questa selezione di scene che, unite tra loro, restituiscono la giusta visibilità a frammenti di cinema italiano a cui la Commissione di Censura, abolita solo nel 1998, aveva tentato di estirpare impatto, vigore e libertà d’espressione.

LA MOSTRA
Dal 24 marzo al 15 aprile il Pav – Parco Arte Vivente ospita la mostra di Proibitissimo, una prima occasione in cui il pubblico potrà assistere ai frutti di questo lungo lavoro: oltre al film – che verrà successivamente presentato come unico progetto italiano al Centre d’Art Contemporain di Ginevra nel contesto della Biennale delle immagini in movimento – nella mostra saranno esposte foto, estratti dei copioni, elementi della scenografia, documenti d’archivio, parti del diario di lavorazione e dello storyboard.
È inoltre in programma per il 6 aprile il Workshop_54/Proibitissimo, dal profondo, condotto da Irene Dionisio e Viola Invernizzi, per un massimo di 15 persone. Attraverso la tecnica teatrale dello psicodramma, i partecipanti entreranno in connessione col resto del gruppo e con ciò che involontariamente è stato censurato nella propria vita emotiva e serbato nell’inconscio; a seguito di questo momento saranno visionate insieme le scene emerse durante la ricerca e si parlerà del percorso che ha condotto alla stesura della sceneggiatura di Il mio unico crimine è vedere chiaro nella notte. Per partecipare è necessario iscriversi chiamando il numero 011 3182235 o scrivendo a lab@parcoartevivente.it.

 

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Categorie: Cultura

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