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4 Aprile 2018

Quattro volti della Torino misteriosa

Alla scoperta di alcuni particolari in giro per la città: il portone del Diavolo, gli occhi malvagi sul marciapiede, la statua che guarda verso il Graal e lo zodiaco sul Duomo

Giuseppe Roccia

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Un dettaglio del Portone del Diavolo

Diceva Giorgio De Chirico: “Torino è la città più profonda, la più enigmatica, la più inquietante non solo d’Italia, ma di tutto il mondo”, ed è difficile dargli torto; infatti tra le vie della città si trovano spesso luoghi che celano un legame con l’esoterismo o la superstizione.
In questo articolo ne raccontiamo alcuni, immortalati dal nostro fotografo Federico Mereu in un portfolio di immagini sugli elementi architettonici originali presenti in città. Ognuno di essi porta con sé una storia, o una leggenda, che vale la pena conoscere.

TRA MAGIA E OCCULTISMO
Per coloro che credono nella cosiddetta Torino magica, in via XX settembre 40 troviamo il Portone del Diavolo all’ingresso di Palazzo Trucchi Levaldigi, costruito dall’architetto Amedeo di Castellamonte a fine Seicento. La porta in legno presenta numerose figure occulte e uno dei battenti riproduce una testa demoniaca. Questo legame con il satanismo lo ha reso protagonista di molte leggende:

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Le fessure in via Lascaris

nella più celebre si narra che il portone comparve dal nulla la notte in cui un apprendista stregone invocò le forze oscure e il Diavolo, infastidito, decise di punirlo imprigionandolo nelle porte stesse.
Ma la magia è solo uno dei tanti aspetti dell’esoterismo. Per chi non lo sapesse, in via Lascaris si trova l’antica sede di una loggia massonica. Sul marciapiede alla base del palazzo sono presenti delle fessure che fanno pensare a due occhi minacciosi: per questa ragione molti hanno pensato fosse un’altra testimonianza della Torino magica. In realtà sono semplici prese d’aria e di luce per i locali sotterranei, dove un tempo si tenevano riunioni segrete.

 

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La statua con il calice alla Gran Madre

TRA SUPERSTIZIONE E CREDENZE POPOLARI
Quante volte siete passati davanti alla Chiesa della Gran Madre? Ne avrete sicuramente ammirato l’imponenza e la maestosità, ma avete notato anche la statua della donna velata con in mano un calice, dopo la scalinata? Per gli amanti del simbolismo sarebbe la rappresentazione della Fede, incarnata nella figura della Madonna che stringe in mano il Sacro Graal, la coppa con cui Gesù celebrò l’ultima cena. Leggenda vuole che la statua volga lo sguardo proprio verso il luogo dove sarebbe davvero nascosto il mitico calice.
Un’altra importante chiesa di Torino non esente da storie e dicerie è il Duomo di San Giovanni

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La meridiana con lo Zodiaco sul Duomo

Battista, dedicato al santo patrono della città. Sulla fiancata sinistra dell’edificio è presente una meridiana insolita a forma di croce che, a differenza di quelle tradizionali, ritrae i simboli dei dodici segni dello Zodiaco. Ai lati opposti della raffigurazione si trovano il Capricorno, il segno che copre il periodo del solstizio d’inverno e il Natale, e il Cancro, legato al solstizio d’estate e al 24 giugno, festa patronale cittadina.
Sono comunque molti altri i particolari architettonici che si possono trovare in giro per Torino, a cui corrispondono racconti e curiosità. Non resta che scoprirli passeggiando più spesso col naso all’insù.

 

 

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