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2 Maggio 2018

L’occhio magico di Carlo Mollino

Ancora due settimane di tempo per visitare nel cuore della città la mostra di fotografie scattate in quarant’anni dall’architetto torinese

Aurora Bolandin

Mostra Carlo Mollino Camera

La mostra di fotografie di Mollino a Camera è aperta fino al 13 maggio

In via delle Rosine 18 si nasconde uno spazio espositivo elegante e all’avanguardia: Camera – Centro Italiano per la fotografia si estende su 2000 mq e accoglie mostre fotografiche di artisti di caratura internazionale ed esibizioni finemente allestite. Fino al 13 maggio le sale ospitano i lavori di un artista nostrano: Carlo Mollino.

UN ARCHITETTO ECLETTICO
Conosciuto come uno degli architetti più importanti del Novecento – tra i suoi meriti il rifacimento del Teatro Regio, l’Auditorium Rai e il Palazzo della Camera di Commercio di Torino – la mostra L’occhio magico di Carlo Mollino. Fotografie 1934-1973 intende approfondire la passione dell’artista per lo strumento fotografico utilizzato sia come mezzo espressivo che come metodo di documentazione del proprio lavoro.
I soggetti prediletti da Mollino, molto diversi tra loro, sono principalmente sette: da quelli più legati al suo mestiere come l’architettura e il design, alle sue passioni come il volo, l’automobilismo e i viaggi, fino al ritratto e allo sci. La tecnica e lo stile cambiano di lavoro in lavoro (si passa dalle fotografie in bianco e nero a quelle a colori, dalle diapositive alle polaroid) e se per alcuni lavori si sfiora il documentarismo, per altri è possibile notare la vicinanza con il movimento surrealista e l’ispirazione Dada.
La mostra sceglie di dividere il lavoro fotografico dell’architetto in quattro sezioni tematiche: l’abitare, il motivo dell’incanto, il dinamismo e la figura umana; queste sono accompagnate da tre colori distintivi, il bianco neutrale, il verde intenso e il rosso scuro, tinte evocative nelle quali le opere molliniane si immergono perfettamente.

PASSIONI E ALLESTIMENTI SPETTACOLARI
La mostra è quindi complessivamente quasi un viaggio nelle passioni e nelle ossessioni dell’artista. È inevitabile non rimanere travolti dagli arditi punti di vista con cui Mollino fotografa palazzi, interni e monumenti celebri come la Mole Antonelliana; impossibile non apprezzare la delicatezza con cui cattura i movimenti di uno sciatore e le sue tracce sulla neve e non arrossire guardando la maestria con cui l’artista sapeva mettere in posa e immortalare donne dalle bellezze diverse ma dai nudi sempre espressivi e voluttuosi. Proprio questi ritratti sono quelli che maggiormente rimango impressi: le donne di Mollino infatti, si offrono allo spettatore con le loro molteplici sfumature, vestite soltanto di abiti in stile parigino, tacchi a spillo e reggicalze. Una sensualità d’altri tempi, celata nel quotidiano e sbocciata davanti all’obiettivo del fotografo.
L’allestimento è incredibilmente raffinato e studiato nei minimi dettagli con specchi e teche a creare riflessi e tendaggi sospesi per un’atmosfera che ricorda un boudoir. Accorgimenti come questi regalano all’intera mostra un valore aggiunto: le opere sono infatti come piccoli gioielli incastonati alla perfezione in un ambiente pensato a regola d’arte.

 

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Categorie: Cultura

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