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22 Maggio 2018

Robe da matti: ricordando la Legge Basaglia

Mostre, spettacoli e convegni a Collegno e dintorni per celebrare i quarant’anni della riforma che ha abolito i manicomi

Luca Ferrua

Lavanderia a vapore Collegno

La Lavanderia a vapore, nell’ex manicomio di Collegno

Il 1978 fu un anno importante per la legislazione italiana: il 13 maggio venne infatti approvata la Legge sugli accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori, meglio nota come Legge Basaglia.
Oggi, a quasi mezzo secolo di distanza, la Città Metropolitana di Torino propone una serie di eventi volti a favorire il dibattito sulle malattie mentali.

UN PASSATO DA FILM DELL’ORRORE
Lunghi corridoi asettici, celle piastrellate con le sbarre alle finestre e pazienti abbandonati nelle mani di direttori onnipotenti: potrebbe sembrare una scena tratta da Qualcuno volò sul nido del cuculo, ma fino a pochi anni fa era la realtà italiana degli ospedali psichiatrici.
Fu infatti solo negli anni Settanta che il nostro paese vide l’abolizione dei manicomi, grazie allo sforzo congiunto dello psichiatra Franco Basaglia e del collega e politico Bruno Orsini. Il loro fu il primo passo per riconoscere ai malati di mente pieni diritti e dignità, in una battaglia che dura ancora oggi con la chiusura e conversione degli Opg (Ospedali psichiatrici giudiziari) del 2013.

TORINO COME EPICENTRO CULTURALE
Fra i vari manicomi d’Italia uno dei più importanti è stato sicuramente la Certosa di Collegno, che grazie alle sue notevoli dimensioni (oltre 40.000 mq) era in grado di ospitare fino a 4.000 pazienti contemporaneamente.
Non stupisce quindi che sia proprio la città piemontese la sede più prolifica di eventi dedicati a questo anniversario. La Fondazione Piemonte dal Vivo si è fatta capofila di questo compito, cogliendo l’occasione per organizzare assieme al Comune un percorso multidisciplinare di eventi.
Questo filone narrativo ha avuto inizio a febbraio con la pièce teatrale Senza Filtro – Uno spettacolo per Alda Merini (celebre poetessa milanese affetta da disturbo bipolare che raccontò la sua esperienza negli ospedali psichiatrici), seguita da altri spettacoli, fra cui ultimamente quello di Simone Cristicchi dal titolo Lettere dal manicomio. Per la rassegna è stata ovviamente scelta come sede la Lavanderia a Vapore, fiore all’occhiello del progetto di rivalutazione dell’ospedale psichiatrico di Collegno, che il 24 maggio ospita una serata dedicata a Syd Barret, mente della follia e della psichedelia dei primi Pink Floyd.
Anche Torino ha ospitato appuntamenti per commemorare l’anniversario: il primo è stato la mostra fotografica su manicomi chiusi dal titolo Io come voi… tenutasi al Caffè Basaglia, la seconda invece la conferenza Quello che tutti chiamavano manicomio presso il Polo del ‘900.

LA CERTOSA TRA BALLERINI E SQUATTER
La Lavanderia a Vapore è però solo una minima parte dell’immenso manicomio di Collegno, e se il parco della Certosa è un luogo pieno di vita e ricco di eventi, altrettanto non si può dire degli altri padiglioni, che nel corso degli anni sono caduti in uno stato di totale abbandono. Un esempio di ciò è il fatto che dal 2006 uno degli edifici dell’ospedale psichiatrico sia stato occupato da un gruppo di squatter.
Proprio nell’ottica di valorizzazione del territorio, la Città di Collegno ha deciso di riappropriarsi della sua storia; per farlo ha scelto di dedicare i suoi spazi alla facoltà di Scienze della Formazione, offrendo domenica 13 maggio un ultimo cammino commemorativo nella storia dell’ex manicomio.

 

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Categorie: Cultura

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