Home » Cultura » Bocuse d’Or, le Olimpiadi torinesi del sapore

15 Giugno 2018

Bocuse d’Or, le Olimpiadi torinesi del sapore

Un viaggio nella celebre gara culinaria francese tra mostre, piatti stellati e rassegne, come il programma Off che si conclude domani con decine di appuntamenti

Luca Ferrua

Bocuse d'Or Off

L’immagine simbolo della rassegna Bocuse d’Or Off

A Torino lo scorso weekend si è tenuto il Bocuse d’Or Europe 2018, famosa gara di cucina per selezionare i partecipanti europei ai Mondiali di Lione 2019.
La città piemontese ha quindi preso la palla al balzo per organizzare una serie di eventi che fino a metà giugno accompagneranno amanti e curiosi in un percorso enogastronomico tutto nostrano.

TRA CIBO E CULTURA
L’uomo infatti non è solo ciò che mangia e per questo Comune di Torino e Regione Piemonte hanno promosso il Bocuse d’Or Europe Off 2018, un evento parallelo volto a promuovere il valore del buon cibo italiano (ed europeo) in un fitto calendario che accompagnerà il contest fino alla chiusura.
La stagione si è infatti aperta il 19 marzo con l’evento Goût de France al ristorante Piano 35 del grattacielo Intesa Sanpaolo, dove lo chef Fabio Macri ha proposto un percorso alla riscoperta dell’alta cucina francese e ha continuato al Salone Internazionale del Libro con dibattiti e degustazioni. La settimana della gara si è poi fatta più ricca di avvenimenti, come la cena/spettacolo del 10 giugno Cinema di Buon Gusto organizzata dal collettivo Les Petites Madeleines o The Secret Room, la degustazione della manifestazione Play with Food avvenuta in un luogo segreto di Torino.
Il progetto si chiude domani sabato 16 giugno, con eventi come Déjeuner sur l’herbe alla Reggia di Venaria o il brunch al bar del Circolo dei Lettori: un’ultima occasione per saziare anche il più affamato dei curiosi.

DAGLI ESORDI A TORINO
Quest’anno spegne 31 candeline il contest nato dalla mente di Paul Bocuse – “Monsieur Paul” come lo chiamano in Francia – celebre chef che a gennaio è morto all’età di 91 anni. Discendente da una secolare dinastia di cuochi, il maestro francese è uno dei padri fondatori della Nouvelle Cuisine e dal 1987 indice con cadenza biennale un concorso mondiale di alta cucina, dove 24 tra i più talentuosi cuochi provenienti da tutto il mondo si sfidano al Sihra di Lione, in una gara strutturata come i maggiori eventi sportivi.
Dal 2007 sono state inserite le preselezioni e questa è la prima volta che Torino viene scelta per ospitare tale evento. Per l’occasione l’Oval Lingotto si è trasformato in uno stadio da 1.500 tifosi: gli arbitri hanno ceduto il posto a giudici d’eccellenza come Enrico Crippa e Carlo Cracco; al posto dei calciatori invece 20 toques da cuoco, che hanno cucinato per cinque ore e mezza 16 piatti (15 individuali e una portata) con ingredienti rigorosamente piemontesi come il formaggio Castelmagno o il riso S. Andrea.
Alla fine, anche quest’anno un podio tutto nordico: primo posto alla Norvegia di Christian André Pettersen, seguita da Svezia e Danimarca. Ripescata invece l’Italia di Martino Ruggieri, il cui aiuto cuoco Curtis Mulpas ha vinto il premio come miglior commis, la figura ha il compito di preparare i tavoli, aiutare a riordinare tutta la mise en place del ristorante e supportare nella preparazione quotidiana della sala.

 

Tag: , , ,

Categorie: Cultura

Lascia un commento