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17 Luglio 2018

Al Museo del Cinema… al buio

In collaborazione con l’Unione Ciechi di Torino, sabato 21 luglio i visitatori della mostra #Soundframes potranno scegliere di farsi bendare per vivere un’esperienza sensoriale fuori dal comune

Fabio Gusella

mostra #Soundframes

La mostra #Soundframes sulla rampa elicoidale del Museo del Cinema

Il buio non ci piace. Fin da bambini troviamo ogni scusa per sfuggire a esso, sia inteso letteralmente come oscurità o, in senso metaforico, come ciò che ancora non conosciamo. In modo del tutto opposto la pensa il Museo del Cinema di Torino, che fino alla fine del 2018 ospita Sentire il cinema, un calendario di “visite al buio” – la prossima sarà sabato 21 luglio – organizzate in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (Uici Sezione Provinciale di Torino) e la Tactile Vision Onlus.

UNA VISITA AL BUIO
L’iniziativa nasce in occasione della mostra multimediale #Soundframes – allestita sulla rampa elicoidale della Mole Antonelliana fino al 7 gennaio 2019 – che intende indagare il profondo legame fra musica e immagini.
Coloro che sceglieranno di visitare la mostra “al buio” saranno opportunamente bendati e, camminando in fila indiana lungo il mancorrente, saliranno la rampa sulla quale è stata allestita la mostra in compagnia di alcune guide ipovedenti e non vedenti. Durante il percorso (che dura un’ora circa) avranno quindi l’opportunità di fare un’esperienza sensoriale inedita e, ciò che più conta, potranno immaginare anche solo per qualche momento la vita quotidiana delle persone con disabilità visiva.

#SOUNDFRAMES, CINEMA E MUSICA
#Soundframes è una mostra molto simile a un’esposizione di quadri: invece dei dipinti appesi alle pareti, però, presenta una lunga serie di schermi che si snodano lungo la rampa della Mole.
Durante la “visita al buio”, quindi, dopo essere saliti senza poter guardare le scene cinematografiche proiettate sui vari schermi e aver solamente ascoltato (tramite audioguida wireless) le colonne sonore corrispondenti, i visitatori avranno un momento di confronto con le guide, in modo da riflettere sulle sensazioni provate. Infine verranno sbendati così da percorrere a ritroso il percorso espositivo, questa volta da persone vedenti. «È un esperienza che stimola una maggiore concentrazione nell’ascolto e un più vasto spazio nella fantasia», racconta Giovanni Laiolo dell’Uici, una delle guide della visita insieme a un altro socio, Christian Bruno.
L’’iniziativa sta ottenendo una positiva accoglienza da parte del pubblico e prevede ulteriori date durante l’estate e altre tre a dicembre. Per sperimentare e tentare di comprendere il buio, occorre prenotarsi scrivendo a info@tactilevision.it.

UN’ARTE ACCESSIBILE È UN’ARTE PER TUTTI
Giovanni e Christian si occupano del settore culturale dell’Uici, lavorando affinché il patrimonio artistico divenga sempre più accessibile alle persone non vedenti e ipovedenti, per rendere così l’arte qualcosa di davvero universale.
Oggi molti musei stanno collaborando a questo scopo, primo fra tutti il Museo del Cinema di Torino, «un precursore di questa tendenza», lo definisce Christian, mentre Giovanni ci racconta di alcuni accorgimenti introdotti per consentire anche alle persone non vedenti e non udenti di visitare la sezione archeologica del museo, fra i quali le targhette in braille, apposite applicazioni tramite Qr code e audioguide.
«È necessario poter godere della cultura tutti insieme», sostiene con forza Giovanni, augurandosi che iniziative come le “visite al buio” e le “cene al buio” (in cui si manga nell’oscurità più totale serviti da camerieri non vedenti) contribuiscano ad accendere i riflettori sulla disabilità.

 

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Categorie: Cultura

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