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26 Luglio 2018
Festival Alta Felicità, confronto e musica in Val Susa
Fino a domenica il Comune di Venaus propone concerti, dibattiti e teatro per riflettere sulla Tav, ma non solo
Alice Dominese
Una celebrazione delle montagne, uno spazio di dialogo e confronto, una rassegna di concerti: il Festival Alta Felicità si prepara anche quest’anno ad essere un evento vivo e poliedrico. Da oggi a domenica 29 luglio, ai piedi del Rocciamelone, dove dal 2005 sorge il presidio del Movimento No Tav, la Val Susa ospiterà le terza edizione dell’iniziativa promossa dal Comune di Venaus e sostenuta dal contributo dei volontari e dei suoi partecipanti.
QUANDO UNA VALLE ORGANIZZA UN FESTIVAL
Fra i primi sul territorio a proporre il contatto con la natura e il campeggio nelle valli, il Festival ha la peculiarità di nascere dal desiderio della comunità locale di creare uno spazio di accoglienza aperto a tutti i visitatori completamente gratuito, dal pernottamento all’ingresso nell’area concerti passando per il servizio navetta dalla sede del parcheggio, grazie al quale è possibile raggiungere la sede degli eventi.
L’obiettivo, come emerge dallo statuto del Festival, è di incentivare il dibattito sulla costruzione della linea ad alta velocità, ma anche quello di vivere per alcuni giorni la Valle come uno luogo di svago lontano dalla città. Proprio per questi motivi, non saranno solo la musica, le tavole rotonde e il teatro a costituire il cuore pulsante del Festival, ma anche le escursioni organizzate – dalle cascate di Novalesa fino ai sentieri partigiani – per conoscere gli scorci e la storia della Val Susa.
I TEMI E I PROTAGONISTI
Ascanio Celestini, Wu Ming 1 e Il Terzo Segreto di Satira, fra gli altri artisti e i giornalisti coinvolti, sono stati chiamati ad approfondire i temi della resistenza, dell’autogoverno e delle frontiere. L’offerta culturale e formativa, infatti, sarà orientata al confronto e dedicata in parte a sdoganare i luoghi comuni circolanti attorno alla protesta contro la Tav, cercando di approfondire le motivazioni di critica pro e contro la grande opera e in più di ragionare attorno alle nuove proposte ed esperienze politiche diffuse nel mondo che mirano a un coinvolgimento della popolazione sempre maggiore. A questo proposito per esempio si discuterà di autogoverno ascoltando le parole di docenti universitari e le testimonianze dirette di esperti del progetto di “confederalismo democratico” nato in alcune aree del Kurdistan, e in generale di metodi di amministrazione collettiva alternativa ai sistemi tradizionali.
A condire l’evento con il loro supporto musicale saranno i Modena City Ramblers, i Sud Sound System, Murubutu, Pop X, Le luci della centrale elettrica e moltissimi altri.