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20 Settembre 2018

Le storie del mondo a Torino per il Salone del Gusto

Da Akeisha che a Martinica lavora nella pesca a Pierre, chef senegalese a New York, sono tanti i delegati Slow Food da oggi ospiti della grande kermesse dedicata al cibo

Giuseppe Roccia

Akeisha Clarke Salone del Gusto

Akeisha Clarke lavora nella pesca a Martinica

Da oggi al 24 settembre torna Terra Madre Salone del Gusto, la manifestazione internazionale dedicata all’enogastronomia organizzata da Slow Food che sarà presente in diversi punti della città, dal Mercato al Lingotto Fiere all’Enoteca a Palazzo Reale. Il tema di quest’anno è Food for Change, intendendo il cibo come motore del cambiamento dei nostri stili di vita.
A ogni edizione della kermesse arrivano da tutto il mondo centinaia di produttori, contadini e professionisti del settore, ognuno con una storia da raccontare. Tra le più interessanti troviamo due ragazze americane impegnate rispettivamente nell’agricoltura e la pesca, una donna attivista tanzaniana e un ragazzo senegalese diventato chef affermato negli Stati Uniti.

LE DONNE PROTAGONISTE
Isabel Angelica Inayao Sepulveda è cilena e vive a Paillaco, una piccola città a sud del suo paese. Da un po’ di tempo è entrata nella rete Slow Food, scegliendo di dedicare la sua vita all’agricoltura sostenibile di piccola scala; infatti insieme ad altre 18 donne ha fondato il gruppo delle mujeres rurales (donne rurali), che si dedicano alla produzione di ortaggi in maniera ecosostenibile. Si sono specializzate nella produzione della marmellata di murta, una piccola bacca rossa tipica del sud del Cile.
Akeisha Clark è invece originaria di Grenada ma opera a Martinica, una piccola isola situata nel mar dei Carabi; come Isabel, anche lei è giovanissima e da poco tempo è entrata all’interno del network internazionale di Slow Food. Akeisha lavora nel settore della pesca artigianale e lotta ogni giorno per far sentire la sua voce di donna in un settore dominato principalmente dagli uomini. Per lei si tratta della prima partecipazione a Terra Madre.

Pierre Thiam è chef a New York

AFRICA E IMPEGNO CIVILE
Helen Nguya arriva dalla Tanzania e da anni è in prima linea per la crescita e lo sviluppo della propria comunità. Il cambiamento che auspica per il suo popolo parte proprio dal cibo e l’agricoltura ecosostenibile, ma non solo: il suo impegno si concretizza anche nella lotta contro la povertà e l’Aids. Dal 2004 fa parte di Slow Food e da allora è tra i promotori del progetto Orti in Africa.
Dal Senegal infine sarà a Torino Pierre Thiam, chef che a New York ha trovato fama e successo portando i gusti e i sapori della sua terra di origine in un riadattamento contemporaneo della cucina africana in genere. Sta inoltre lavorando alla coltivazione del fonio, un cereale dalle proprietà nutrizionali considerevoli che può crescere anche in condizioni di siccità; il suo sogno è che questo seme possa un giorno migliorare le condizioni di vita di tutta la popolazione africana.

 

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Categorie: Intercultura

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