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15 Ottobre 2018

Al Gala de la Vallée per i 150 anni della ginnastica italiana

Nel weekend campioni di oggi e di ieri, fra cui Juri Chechi, hanno festeggiato il secolo e mezzo della prima federazione sportiva del nostro paese

Carlotta Bianchini

Jury Chechi, il secondo da destra, al Gala de la Vallée

Sabato pomeriggio: il Mountain Sport Center di Courmayeur si trasforma in una grande palestra di ginnastica artistica, ritmica, acrobatica e aerobica; sopra gli strati di ghiaccio, pedane e tappeti permettono ai giovani ginnasti di esibirsi e di ammirare i propri campioni. È il Gala de la Vallée, evento organizzato dalla Gym Aosta che alla sua seconda edizione – la prima si era tenuta nel 2017 a Saint-Vincent – volteggia più in alto con la presenza di Jury Chechi come ospite d’onore e con le esibizioni di atleti come i campioni del mondo di ginnastica aerobica Michela Castoldi e Davide Donati, l’olimpionica azzurra di Rio 2016 Elisa Meneghini e tante altre giovani promesse della ginnastica italiana.

UNA FEDERAZIONE “ANZIANA” MA FATTA DI GIOVANI
Tutti convocati per rendere omaggio alla Federginnastica, la prima federazione sportiva del nostro Paese, che il prossimo 15 marzo compirà 150 anni. «Un secolo e mezzo di storia, risultati, grandi campioni e tanti giovani, come vediamo nelle esibizioni – dice il vicepresidente della federazione Valter Peroni – Questo è un segnale di continuità da parte della federazione più antica d’Italia, che, nonostante la sua età, continua con le nuove generazioni per cercare di raggiungere risultati sempre più grandi».
Come sottolinea Marta, atleta 16enne della Gym Aosta, la «ginnastica richiede passione, dedizione e sacrificio». È un’attività complessa, tecnica, che ha bisogno di tanto lavoro alle spalle e sono molti i ragazzi che si impegnano per migliorare e migliorarsi, per portare avanti il loro sogno sportivo.

LE PAROLE DI JURY CHECHI
Jury Chechi, colui che più di tutti è riuscito a realizzarlo, si emoziona ancora oggi nel vedere gli esercizi dei ragazzi, anche quelli dei più piccoli: «Io sono uno che ha fatto ginnastica “per vincere” – dice – a nove anni ho svolto un tema sul lavoro che avrei fatto da grande e scrissi di voler vincere le Olimpiadi. Ma lo sport in realtà è ben altro. È un modo di far crescere bene i nostri figli. E chiunque lavori per renderlo possibile, lo fa con grande passione».
Non tutti i ragazzi diventano campioni ma non tutti in fondo sono qui per questo: «Molti hanno obiettivi diversi nella vita – continua – e lo sport, in ogni caso, insegna loro qualcosa: ad arrivare al fondo del loro percorso senza rimpianti. Io, ad esempio, ho fatto molti errori ma li rifarei perché ho sempre vissuto la ginnastica con serietà, consapevolezza e, soprattutto, con il rispetto delle regole. Ed è questo quello che davvero vince».

 

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Categorie: Sport

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