Home » Sport » A un passo dal cielo con l’arrampicata

27 Novembre 2018

A un passo dal cielo con l’arrampicata

Un’allieva della Scuola Nazionale di Alpinismo Gervasutti ci racconta questa disciplina non troppo praticata, che richiede passione e porta con sé qualche (sano) brivido

Michela Lopriore

arrampicata

L’arrampicata richiede un grande amore per la montagna

Tra le più antiche e conosciute scuole del Cai – Club Alpino Italiano, spicca indubbiamente la Scuola Nazionale di Alpinismo Giusto Gervasutti, fondata nel 1948 a Torino. I corsi, suddivisi in più livelli, riguardano l’arrampicata, l’alpinismo, le cascate di ghiaccio e il dry tooling (scalare una parete di roccia utilizzando l’attrezzatura da ghiaccio) e sono un’occasione affascinante per chi ama la natura e vuole viverla appieno.
Per saperne di più abbiamo incontrato Ilaria, una giovane allieva del corso di arrampicata base. La sua passione per questa disciplina nasce quattro anni fa, quando comincia a frequentare alcune palestre munite di strutture per arrampicata e, scalata dopo scalata, la voglia di mettersi in gioco aumenta.

Come sono strutturati i corsi?
«I corsi comprendono lezioni teoriche e pratiche. Per quanto riguarda le prime, spaziano dai nodi alla progressione di cordata, fino a quelle di primo soccorso; le seconde invece vengono organizzate sia in alcune palestre torinesi, sia in luoghi all’aperto. Recentemente, ad esempio, siamo stati sul Monte Bracco e abbiamo scalato le pareti di Montestrutto. Forse è banale precisarlo, ma le sensazioni e i brividi che regalano la roccia e la natura sono totalmente differenti rispetto a quelle che provi arrampicando in una struttura interna. Uno dei nostri insegnanti è Ugo Manera, esponente di punta dell’alpinismo piemontese e italiano: arrampicatore di vecchia data, ha aperto moltissime vie e ci ha parlato del suo amore per la montagna, ma soprattutto per l’avventura. È stato molto stimolante vedere le foto della moltitudine dei luoghi in cui è stato, tra Europa, Asia e Africa».

Cosa si prova stando a molti metri d’altezza? È necessario avere delle competenze preliminari?
«Nessuna competenza preliminare è richiesta per il corso base di arrampicata, che è però propedeutico, per esempio, al corso di cascate su ghiaccio. Devi amare la montagna, essere curioso e non avere paura di portare uno zaino da 10 kg sulle spalle per l’intera giornata. A molti metri di altezza sicuramente si provano parecchie sensazioni, sempre diverse tra loro. Innanzitutto c’è la paura: l’alta quota certo mozza il fiato, ma non nascondo che spesso si ha il timore di non farcela. C’è però anche soddisfazione nel sentire i tuoi muscoli muoversi, muscoli che non pensavi di avere prima, e il divertimento quando ti calano e sei a penzoloni nell’aria. Sensazioni comunque che definirei serene: la natura, che lo si voglia o meno, rilassa sempre la testa».

Qual è stata l’esperienza più difficile? E quella più bella?
«La parte più difficile, forse, è il continuo combattere con le proprie preoccupazioni: non è così facile rimanere lucidi avendo il vuoto sotto di sé. La scuola Gervasutti è inoltre una scuola tosta: una full immersion nell’arrampicata, quindi la parte più ostica per una persona poco allenata può essere anche la fatica. Ma d’un tratto ti ritrovi in cima a una via, ti assicuri alla sosta, togli le scarpette che sono sempre maledettamente strette e ti volti per vedere il panorama: ecco l’esperienza più bella ed è a questo punto che capisci che la fatica è valsa la pena. La nostra ultima uscita è stata a Finale Ligure: lo scenario davanti a cui ci siamo trovati è stato una vallata piena di montagne di calcare con in fondo la vista del mare. Poi sicuramente non mancano momenti di risate e goliardia, come le tappe alle piole per rifocillarci dopo l’arrampicata, il tutto all’insegna di storie e aneddoti riguardanti l’alpinismo e la montagna».

 

Tag: , , , ,

Categorie: Sport

Lascia un commento