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3 Aprile 2019

Viale della Spina e piazza Baldissera, fra migliorie e proteste

Tra corso Principe Oddone e corso Venezia è in corso un grande progetto di riqualificazione, che però non ha portato solo benefici. Cosa ne pensano i cittadini?

Paride Pasini

Il traffico in piazza Baldissera

Il traffico in piazza Baldissera (foto di Gabriele Sabini)

Torino aveva 8 chilometri di ferrovie che collegavano le sue tre stazioni principali (Porta Nuova, Porta Susa e Lingotto) con il resto del Piemonte; i binari attraversavano la città in lunghe trincee o su piccole sopraelevate. Per migliorare la viabilità cittadina e la velocità dei treni sono iniziati i lavori per la realizzazione del passante ferroviario, ossia l’interramento della ferrovia, e per il cosiddetto Viale della Spina, un grande boulevard che attraverserà tutta la città.

IL PROGETTO
Lungo 6 km, va da Santa Rita al raccordo autostradale per Caselle, attraversando ben 11 quartieri (Rebaudengo, Borgata Vittoria, Barriera di Milano, Aurora, San Donato, Centro, Cit Turin, Cenisia, Crocetta, San Paolo e la già citata Santa Rita) e quattro nuove stazioni, due aperte (Porta Susa e Rebaudengo-Fossata) e due in fase di realizzazione (Dora e Zappata).
Questo grande progetto ha cambiato volto a molte zone della nostra città. L’ultimo tratto a essere aperto è stato quello tra piazza Statuto e la stazione Rebaudengo (corso Principe Oddone e corso Venezia), che avrebbe dovuto alleggerire il traffico nelle vie circostanti, ma in realtà non è stato così: la rotonda di piazza Baldissera fa da “tappo” ai veicoli, che provengono da 6 vie molto battute dagli automobilisti torinesi, creando grandi ingorghi come quello del 14 novembre scorso.

COSA PENSANO I CITTADINI
Residenti e fruitori della zona apprezzano il miglioramento estetico, ma bocciano il traffico che si è riversato, soprattutto sulla piazza.
Un ragazzo che abita poco distante ci dice che «La zona è migliorata, adesso è molto più bella rispetto a prima. È proprio un bel vedere, anche se ora c’è molto più traffico». «La rotonda è una bomba a tempo – ci dice la proprietaria di una copisteria – non regge il traffico veicolare che c’è in questa zona per cui è assolutamente da rivedere. Una soluzione sarebbe quella di togliere la rotatoria e fare un incrocio semaforizzato».
I commercianti lamentano anche un calo di clienti di passaggio: «Il traffico intenso non porta clientela – dice un negoziante – Le persone cercano di evitare la zona per non rimanere imbottigliate e non si ferma nessuno. Paradossalmente era meglio prima, quando c’era il cantiere».
Secondo uno studente in attesa dell’autobus, per risolvere la situazione servirebbero più mezzi pubblici: «L’apertura della stazione Dora sotterranea e il collegamento della Torino-Ceres a Porta Susa potrebbe ridurre molto il traffico nella zona. Adesso è indecente perché ogni volta che ci passi, a qualsiasi ora del giorno e della notte, è sempre pieno zeppo di auto. Servirebbero anche più pullman, magari elettrici per ridurre l’inquinamento».
«Spesso mi capita di perdere il treno per colpa del traffico – dice una studentessa seduta alla stazione – Pensavo che con l’apertura del nuovo corso ci sarebbe voluto meno tempo per attraversare la città. Forse ripristinando il tram e aumentando la frequenza dei mezzi pubblici il traffico sarebbe più scorrevole». Un passante si scaglia contro la rotonda: «Sarebbe da togliere e fare magari un sottopasso per far defluire il traffico».

POSSIBILI SOLUZIONI
Emergono quindi due aspetti fondamentali per chi vive o transita in questa parte della città: la riqualificazione superficiale ha sicuramente abbellito e rivalutato la zona, ma ha portato molte più auto rispetto a prima. Un numero maggiore di mezzi pubblici e una revisione della rotonda di piazza Baldissera invece completerebbero la riqualificazione e migliorerebbero la qualità della vita.

 

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Categorie: Scoprire Torino

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