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27 Settembre 2019

Anche Torino partecipa allo sciopero mondiale per il clima

Migliaia di persone hanno sfilato questa mattina per le vie del centro in occasione del terzo Global Climate Strike, che segue quelli del 15 marzo e del 24 maggio scorsi

Francesca Vaglio Laurin

Manifestazione di giovani Torino per il clima

La manifestazione di questa mattina a Torino

Ragazze e ragazzi di tutte le età, slogan, cartelli e un unico messaggio: è il momento di agire. Così si presenta la manifestazione che a Torino segna il punto di arrivo della Climate Action Week, la settimana di mobilitazione in difesa del pianeta indetta a livello globale dal 20 al 27 settembre. La scelta delle date non è casuale: il 23 settembre, all’interno della 74ª sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si conclude oggi a New York, si è svolto il Climate Action Summit, un vertice che ha riunito delegazioni politiche ed economiche di tutto il mondo per definire azioni contro l’emergenza climatica. Al summit è intervenuta anche Greta Thunberg, la giovane attivista svedese che ha ispirato gli scioperi studenteschi in difesa del pianeta, che ai leader globali lì riuniti ha rivolto un discorso molto duro.

A Torino il gruppo locale di Fridays For Future ha aderito alla Climate Action Week organizzando un’iniziativa diversa per ogni giorno della settimana: die-in (i flash mob nei quali i partecipanti si fingono morti in un luogo pubblico per attirare l’attenzione su un certo tema), proiezioni, laboratori di riciclo e raccolta di rifiuti in varie zone della città, azioni di guerrilla gardening e una critical mass, fino ad arrivare all’appuntamento più atteso, la manifestazione di oggi.

Il ritrovo per il corteo è alle 9.30 in piazza Statuto, ma quasi da subito è chiaro che la piazza non basta a contenere i manifestanti, che continuano ad aumentare con il passare dei minuti. Ci sono soprattutto studenti degli istituti superiori, che in molti casi si sono organizzati per partecipare con la classe al completo, ma anche scuole medie, universitari, insegnanti e genitori che reggono in braccio i più piccoli. Ovunque in mezzo alla folla svettano cartelli con gli slogan più svariati, da quelli più ironici ai tanti scritti in altre lingue, a sottolineare il carattere globale della giornata di oggi.

Poco dopo le 10 un lungo serpentone si incolonna dietro lo striscione che apre la manifestazione, su cui campeggia la frase “Cambiamo il sistema, non il clima” e il corteo imbocca via Cernaia scandendo a gran voce uno dei motti principali di Fridays For Future: “Non c’è un pianeta B”. Poco più avanti alcune maestre guidano un gruppo di bambini delle elementari che reggono cartelli e uno striscione con scritto “Vittoria for the future”, mentre qualcuno si affaccia dagli uffici e dagli appartamenti circostanti rivolgendo applausi e incoraggiamenti al corteo.

Un gruppo di ragazze di 17 anni dell’istituto Curie-Vittorini di Grugliasco dice di essere presente con quasi tutta la classe. Per loro è la prima volta a uno sciopero per il clima e spiegano: «Siamo qui perché il tempo per cambiare le cose sta per finire, è la nostra ultima possibilità. Alcuni pensano che manifestare non serva, ma è un punto di partenza importante, altrimenti non potremo dire di aver fatto tutto quello che era possibile».
Lorenzo, 18 anni, era invece in piazza anche alle due manifestazioni precedenti e ogni tanto frequenta il gruppo di Chieri di Fridays For Future; è felice di vedere una grossa partecipazione perché, spiega, «è da 40 anni che si parla del cambiamento climatico, ma finora gli adulti sono rimasti passivi. Ora finalmente stiamo cercando di dare un senso attivo alla nostra generazione», anche se riconosce un po’ amareggiato che pure tra i suoi coetanei non tutti hanno risposto facilmente all’appello a mobilitarsi.
Eleonora, anche lei appena maggiorenne, è più ottimista: «Il fatto che oggi ci siano così tanti studenti, bambini e anziani fa capire l’importanza di quello a cui stiamo andando incontro, vuol dire che l’emergenza climatica sta diventando una priorità». Un gruppo di studenti è arrivato da Rivarolo Canavese: anche per loro è la prima volta, ma hanno deciso di esserci dopo che nei giorni scorsi, in classe, hanno avuto occasione di confrontarsi sui temi della manifestazione insieme agli insegnanti, che li hanno incoraggiati a partecipare.

Quando il corteo entra in piazza Castello, un ragazzo impugna il microfono e interviene dal furgone di apertura per sottolineare che da lì non si vede la fine della manifestazione. «È arrivato il momento di una presa di coscienza da parte di tutti – afferma – ma non abbiamo tutti le stesse responsabilità di fronte all’emergenza climatica, perché c’è chi è andato avanti a inquinare per decenni». E poi aggiunge: «Non ci fermeremo finché ogni nostra richiesta non verrà ascoltata».

 

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Categorie: Ambiente

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