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22 Ottobre 2019

Largo al calisthenics

Uno degli sport più in voga del momento raccontato in poche parole

Luca Ferrua

Una palestra di Calisthenics

Una palestra di Calisthenics a Torino

Si sa che ogni paese ha i propri sport nazionali: il Canada ha l’hockey su ghiaccio, Cuba il baseball e l’Italia l’irraggiungibile calcio.
Inutile dire che ognuna di queste discipline domini il mercato – mediatico e non – delle diverse nazioni, mentre tutti gli altri sport sono più soggetti a ondate di passione: qui da noi ad esempio fino agli anni Cinquanta il ciclismo era il più seguito, mentre nell’ultimo decennio la pallacanestro ha subito un’impennata tale da diventare il secondo sport di squadra con più appassionati dopo il calcio.
Esiste poi una categoria che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede, specialmente tra i giovani: stiamo parlando del macro-mondo del fitness, ovvero tutte quelle discipline funzionali di cui vi avevamo già parlato e al cui vertice per interesse troviamo anche il calisthenics. Vediamo in cosa consiste.

CHE COS’È IL CALISTHENICS
La ginnastica callistenica – meglio nota in tutto il mondo come calisthenics – è una forma di fitness funzionale a corpo libero. Ciò significa che ha lo scopo di migliorare la propria forma fisica e la salute (caratteristiche identificative del fitness) sotto i tre aspetti principali di forza, elasticità ed equilibrio; per fare ciò propone esercizi che sfruttano unicamente il proprio peso corporeo come le trazioni alla sbarra o i piegamenti sulle braccia e che richiedono pochissima attrezzatura (barre per trazioni, parallele ed eventualmente anelli).
Questa tipologia di condizionamento fisico, generalmente svolta sotto forma di circuiti di forza, resistenza o ibridi, ha ottenuto grande successo negli ultimi anni grazie anche alle attrezzature pubbliche installate in diverse città e per il fatto che variando la propedeutica è possibile adattare l’allenamento a persone di ogni età anche senza esperienza pregressa.

LE ORIGINI
Il termine, così come lo sport in sé, ha origini antichissime: deriva da due parole greche (kalòs e sthénos) e significa bello e forte. Se questo non fosse abbastanza come motivazione, basti pensare che era l’allenamento degli spartani. Fonti sulla ginnastica callistenica ci arrivano infatti già da Erodoto, uno storico che nel VII libro delle Storie racconta di come una spia inviata da Serse nel campo degli spartani alle Termopili vide i soldati allenarsi con movimenti sincronizzati che scambiò per una danza tribale.
Nell’800 poi alcuni discepoli di “padre” Jahn (fondatore della ginnastica artistica agli attrezzi) portarono la loro idea di ginnastica negli Stati Uniti durante la rivoluzione dell’educazione fisica guadagnando un posto fra gli sport competitivi, mentre il calisthenics contribuì alla cultura del fitness grazie a dei programmi di esercizio pubblicati dalla Royal Canadian Air Force nel ’61.

IL CALISTHENICS IN ITALIA
Fino a dieci anni fa questo termine era sconosciuto nel nostro Paese, ma osservando le ricerche su internet si può notare come a oggi il calisthenics susciti un interesse pari a pratiche più consolidate come il bodybuilding. Questa esplosione è dovuta anche e soprattutto a persone come Umberto Miletto, personal trainer torinese che nel 2010 propose il suo Pitbull Training: un nome molto forte per indicare l’allenamento funzionale, ma che ha contribuito a lanciare il calisthenics qui da noi e grazie a lui oggi esistono circuiti come il Burningate che dal 2013 organizza campionati nazionali di forza, resistenza (chiamati StreetWorkOut) e freestyle che sono arrivati a importanti fiere sportive come RiminiWellness facendoci conoscere atleti fenomenali del calibro di Gaggi Yatarov e Andrea Larosa.

 

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Categorie: Sport

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