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15 Novembre 2019

I racconti di “Buonanotte? Buon lavoro!”: Nicola, Vigile del Fuoco

25mila interventi l’anno e turni di dodici ore. Un’altra storia di giovani lavoratori e volontari che tutte le notti svolgono attività indispensabili per il benessere della comunità

Fabio Gusella

Nicola Vigile del Fuoco

Nicola, Vigile del Fuoco (foto di Federico Mereu)

«Non giocare con il fuoco», gli raccomandano quand’è ancora un bambino un po’ vivace. Nicola, però, non ubbidisce e dopo averli accesi, i fuochi, prova gusto a spegnerli.

«Devi fare il militare», gli ordinano quando ormai è un giovanotto di diciotto anni, ma lui di nuovo non ubbidisce e, preferendo l’idrante alle armi, chiede di essere “arruolato” nel Corpo dei Vigili del Fuoco.

Così, dopo sei mesi trascorsi a Roma, torna a Torino per prestare il cosiddetto “servizio discontinuo”: 180 giorni nei quali ha l’occasione di lavorare come pompiere, benché di fatto non lo sia ancora diventato ufficialmente. Pertanto, quando viene pubblicato il bando rivolto agli ex ausiliari congedati, il 24enne Nicola si candida, vince il concorso e diventa permanente. Dopo dodici mesi nella capitale, a oggi sono già sette anni che presta servizio presso il Comando Provinciale di Torino.

Ben 25mila interventi l’anno e turni notturni di dodici ore: un lavoro intenso che viene sempre svolto in squadra (una famiglia, la definisce) e che riesce soprattutto a rivelare il lato migliore di ciascuno. La responsabilità e l’umanità sono gli aspetti che rendono Nicola più orgoglioso del suo mestiere. Soccorrere e incoraggiare chi ha perso tutto in un incendio o un terremoto, per esempio, dimostra come non si possa soltanto “fare” il Vigile del Fuoco: occorre anche “esserlo”.

 

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Categorie: Lavoro

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