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21 Novembre 2019

Guida all’arte urbana: Borgo San Paolo

Continua il nostro viaggio alla scoperta dell’arte urbana torinese fra fumetti, animali e le Olimpiadi del 2006

Paride Pasini

Il murale di via Spalato 59 a tema fumetti, realizzato dalla galleria d'arte Mycrom - Borgo San Paolo

Il murale di via Spalato 59 realizzato dal collettivo Truly Design (foto di P. Pasini)

Nella parte ovest di Torino c’è un piccolo borgo sviluppatosi tra ‘800 e ‘900 grazie all’industria automobilistica. Nel corso degli anni la zona ha subito numerose trasformazioni e riqualificazioni per recuperare il patrimonio post-industriale. È il quartiere San Paolo, tra le cui fabbriche dismesse l’arte ha trovato il luogo adatto per potersi sviluppare liberamente.

Il nostro viaggio comincia dal fondo di corso Mediterraneo: in mezzo a una grossa rotonda c’è una fontana, l’Igloo di Merz. L’opera è stata realizzata nel 2002 dall’artista milanese Mario Merz e simboleggia un punto fermo attorno a cui tutto gira.

Attraversando corso Lione, sul muro della vecchia fabbrica della Mater Ferro troviamo il murale realizzato nel 2015 dal writer torinese Francesco Barbieri, che mostra uno sguardo fugace su una città al tramonto.

Proseguendo per corso Lione e attraversando piazza Marmolada, arriviamo nella parte del quartiere che prende il nome di Borgata Polo Nord, perché in passato qui si raccoglieva molta neve e per il vento freddo che si incanalava nella ferrovia che porta in val di Susa. Oggi al posto di una fabbrica c’è un parco intitolato all’atleta Pietro Mennea, in cui sono state realizzate varie installazioni artistiche che riprendono sia la forma delle montagne, sia il nome della zona e sono dedicate alle Olimpiadi Invernali del 2006.

Attraversiamo nuovamente la piazza e prendiamo via Spalato, dove al civico 59 possiamo fare un viaggio nel mondo dei fumetti: da Diabolik e Eva Kant a Mr Linea, da Valentina a Corto Maltese fino al leggendario Snoopy. Il murale è stato realizzato dal collettivo Truly Design presso Mycrom, la galleria d’arte che ha sede lì.

Giriamo a destra in via Millio e proseguiamo sino al numero 42. In una vecchia scuola ha sede il Centro Sociale Gabrio. Su una delle facciate esterne è possibile ammirare il disegno di un attivista che ha trasformato in fumetto il rivoluzionario messicano Emiliano Zapata, mentre all’interno altre opere rappresentano le battaglie politiche e una Santa Muerte, divinità messicana di origine pre-colombiana.

Per concludere il nostro giro, facciamo una rapida svolta a sinistra in via Osasco e giriamo subito a destra in via Braccini. Superato il giardino imbocchiamo via D’Annunzio. Qui c’è un grande parcheggio che nasconde tantissimi murales realizzati nell’ambito del progetto Murarte: tucani, pesci, lupi e cervi, fiori stilizzati, creature leggendarie, scritte, caricature, figurine di calciatori e problematiche sociali ed esistenziali raffigurate con bellissimi disegni.

 

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Categorie: Scoprire Torino

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