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22 Novembre 2019

I racconti di “Buonanotte? Buon lavoro!”: Riccardo, tassista

Vorrebbe arrivare alla pensione con il suo taxi, perché ama ciò che fa. Un’altra storia di giovani lavoratori e volontari che di notte svolgono attività indispensabili per il benessere della comunità

Aurora Bolandin

Riccardo il tassista

Riccardo, il tassista (foto di Federico Mereu)

Riccardo ha 32 anni e da 8 fa il tassista. Da 4 anni fa il turno di notte.

Ama il suo lavoro: gli piace guidare in silenzio, ma anche stare con la gente: «Non sai mai chi salirà, può essere pericoloso, ma si impara quasi a fare lo psicologo, a capire gli stati d’animo delle persone e la loro confusione».

Per Riccardo il turno notturno a volte è un peso per la vita privata, perché costringe a vivere al contrario del mondo. Lo sforzo per mantenere amicizie al di fuori del lavoro è grande e dopo poco i colleghi diventano i tuoi nuovi amici. Riccardo rivive, con il sorriso sulle labbra, la prima serata passata tutti insieme in discoteca, quando ha capito che quella sarebbe stata la sua seconda famiglia: «Gente strana, ma su cui si può sempre contare!».

A chi gli chiede se cambierebbe il suo turno risponde con affetto che ci si abitua in fretta alla bellezza della città di notte, alle strade vuote e alla freschezza del mattino estivo. E’ dispiaciuto solo del fatto che spesso le persone non comprendano l’utilità del servizio che offre e si rivolgano ai tassisti solo nei momenti di vera necessità.

La sua voce si increspa quando pensa al futuro: «Vorrei andare in pensione con questo lavoro, spero che il corpo mi accompagni e che tutto vada bene, perché amo ciò che faccio».

 

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Categorie: Lavoro

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