Home » Lavoro » Concorsi scuola 2020: istruzioni per l’uso

9 Giugno 2020

Concorsi scuola 2020: istruzioni per l’uso

Nonostante l’epidemia e creando qualche polemica, il Miur ha bandito le selezioni per immettere in ruolo 77.863 nuovi docenti

Adele Geja

Classe scolastica con banchi in fila e cattedra in mezzo

In autunno ci saranno oltre 77mila nuovi docenti di ruolo

In questo periodo la scuola è uno dei temi più discussi nel dibattito pubblico, soprattutto per quanto riguarda la riapertura a settembre, ma anche relativamente alle nuove procedure di assunzione dei docenti.
Lo scorso 28 aprile il Ministero dell’Istruzione ha infatti pubblicato i bandi di concorso per l’insegnamento in ogni ordine di scuola: dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado. Il numero complessivo di posti è stato incrementato a 77.863 unità, grazie ai 16.000 professori destinati a medie e superiori aggiunti dal Decreto Rilancio. Tutti i concorsi sono indetti a livello nazionale ma organizzati su base regionale, in considerazione dei posti che si renderanno vacanti negli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022.
Vediamo nel dettaglio quali sono le diverse procedure.

CONCORSO ORDINARIO PER ASILI ED ELEMENTARI
I posti disponibili sono 12.863 e comprendono anche quelli per il sostegno. I candidati devono essere laureati in Scienze della Formazione primaria oppure avere un diploma magistrale con valore di abilitazione o altri diplomi sperimentali, conseguiti entro l’anno scolastico 2001/2002. Si tratta inoltre dell’unica procedura concorsuale per la quale non sono necessari i 24 crediti o altri requisiti di servizio. Le domande per partecipare devono essere presentate tra il 15 giugno e il 31 luglio.
Le prove, distinte per posti comuni e di sostegno, si svolgeranno nel mese di ottobre e comprendono un eventuale test pre-selettivo al computer, un esame scritto su tematiche disciplinari, culturali e professionali e infine un colloquio. Sia la prova scritta che quella orale prevedono una verifica della conoscenza della lingua inglese, almeno di livello B2.

CONCORSO ORDINARIO PER LA SCUOLA SECONDARIA
È finalizzato all’immissione in ruolo di 33.000 docenti mediante assunzioni a tempo indeterminato, si potranno mandare le candidature dal 15 al 31 luglio. Per partecipare è richiesta la laurea magistrale o a ciclo unico o titolo equipollente, oltre a tutti i requisiti necessari per l’abilitazione alla specifica classe di concorso, compresi i 24 crediti nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche e titoli di specializzazione per quanto riguarda il sostegno.
Anche in questo caso le selezioni si svolgeranno a ottobre. A fronte di un’eventuale prova selettiva al computer, i candidati per i posti comuni dovranno affrontare due prove scritte (la prima sulle materie della propria classe di concorso e la seconda sulle discipline antropo-psico-pedagogiche e le metodologie didattiche) seguite da una orale. I candidati per i posti di sostegno invece, prima di accedere al colloquio, dovranno sostenere solo un esame scritto, inerente le metodologie didattiche specifiche per le diverse disabilità. Per tutti sarà valutata la conoscenza dell’inglese.

CONCORSO STRAORDINARIO PER LA SCUOLA SECONDARIA
Si tratta di una procedura ad hoc per l’abilitazione e l’immissione in ruolo di 32.000 docenti precari nelle scuole medie e superiori. Le domande di partecipazione sono già aperte e si chiuderanno il 3 luglio. Per candidarsi è necessario aver svolto almeno tre anni di servizio, anche non consecutivi, tra gli anni scolastici 2008/2009 e 2019/2020 e possedere un titolo di studio coerente con la classe di concorso per cui si fa domanda.
La modalità di valutazione dei candidati è stata oggetto di numerose polemiche. Inizialmente infatti era previsto un test al computer della durata di un’ora con 60 domande a risposta chiusa, per il quale si era creato un ampio fronte di protesta. Moltissimi insegnanti precari – sostenuti dai sindacati e da alcune forze politiche sia di opposizione come la Lega sia di governo come il Partito Democratico – chiedevano una selezione diretta basata solo su titoli e anni di servizio, criticando l’utilità di un quiz a crocette come indicatore della preparazione del docente. Altri invece ribadivano la necessità di un esame in un concorso pubblico, per garantire l’oggettività e l’equità della selezione.
La spaccatura della maggioranza si è faticosamente ricomposta grazie al compromesso raggiunto nel recente Decreto Scuola. Ci sarà quindi un’unica prova scritta, sempre a computer ma a risposta aperta, da svolgersi appena la situazione epidemiologica lo consentirà.

 

Tag: , , , ,

Categorie: Lavoro

Lascia un commento