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26 Giugno 2020
Al mare con coScienza: salviamo il fratino
Le vacanze possono essere sostenibili per l’ambiente? Sì, basta osservare qualche semplice regola per rispettare i suoi “abitanti”, a partire da un piccolo uccellino
Valeria Guardo
L’estate 2020 è arrivata e molti, seppur con qualche incertezza, sceglieranno il mare, si spera con una nuova consapevolezza: la sicurezza e la salute dell’uomo non possono prescindere dalla salvaguardia dell’ambiente.
Tuttavia, anche quest’anno in molti siti turistici sono in atto opere di pulizia dei litorali con mezzi pesanti, che spesso non tengono conto della biodiversità delle coste. Se da un lato queste azioni rendono le spiagge più apprezzabili agli occhi dei turisti, dall’altro ne conseguono gravi danni all’ecosistema e ai suoi abitanti. Spianare la sabbia, infatti, comporta gravi pericoli sia per le specie vegetali che, soprattutto, per gli animali che vi depongono le uova.
In un ciclo di tre articoli conosceremo alcune tra le specie minacciate; la prima è il fratino.
CHI È IL FRATINO?
Il fratino (Charadrius alexandrinus) fa parte della famiglia dei Caradriidi, che prende il nome dal leggendario Caradrio, un uccello bianco che secondo gli antichi greci visitava solo i giardini dei re. È un uccellino che vive principalmente in ambienti umidi con acqua bassa, nutrendosi di insetti e altri animali che trova nel limo. Per questo motivo non è difficile vederlo d’estate sul bagnasciuga delle spiagge italiane e non solo: essendo una specie migratrice si può avvistare anche in Africa, Asia, Andalusia, America latina e fino al Giappone.
Riconoscere il fratino è molto semplice: ha una silhouette caratteristica e, nel maschio, sono inconfondibili le macchie nere ai lati del petto e tra becco e occhi, che ricordano una maschera. Ciò che attira immediatamente l’attenzione, però, è la sua andatura: con le sue lunghe zampe nere corre a gran velocità sui litorali sabbiosi, si ferma di scatto e riparte frenetico.
I bagnasciuga e le zone costiere d’acqua bassa sono per lui un terreno di caccia ottimale; qui trova insetti, piccoli molluschi e crostacei che attira facendo tremare una zampa sulla superficie dell’acqua, per poi afferrarli con il becco.
Per costruire il nido sceglie suoli salini e fangosi con poca vegetazione, vicino all’acqua ma allo stesso tempo al riparo da possibili inondazioni, predilige le dune più selvagge o a volte addirittura quelle più affollate. Il nido è un semplice buco nella sabbia, che ospita solitamente tre uova ed è costantemente esposto alle specie predatrici come gabbiani, granchi, altre specie selvatiche e… l’uomo.
PERCHÉ È COSÌ IMPORTANTE?
In Italia il fratino è una specie classificata come Endangered – ovvero in pericolo – nella Lista Rossa dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, essendo la popolazione nazionale dimezzata negli ultimi 10 anni. Inoltre, l’Unione Europea l’ha inserita nell’Allegato I della Direttiva Uccelli 2009/147/CE come “specie di interesse comunitario”.
Proprio per salvaguardarla nel nostro paese, è nato nel 2013 il Comitato Nazionale per la Conservazione del Fratino (Cncf), così come sono attive diverse realtà di volontariato tra cui Ardea Onlus, che opera in Campania.
POCHE E SEMPLICI REGOLE DI CONVIVENZA
La presenza umana è un elemento di disturbo non indifferente per il fratino, ma rispettando alcune semplici regole possiamo evitare di arrecarvi danno. Nei pressi della spiaggia, ad esempio, facciamo attenzione a non arrivare con la macchina sulla sabbia, per scongiurare il rischio di schiacciare le uova; poi occorre fare attenzione a dove si cammina (meglio usare le passerelle che molte aree mettono a disposizione) e non posizionare teli e ombrelli nei pressi di una duna. Se si trova un nido, è importante segnalarlo alle associazioni territoriali e allontanarsi subito. Nel caso invece si incontri un esemplare appena nato, è importante non avvicinarsi troppo, per non scoraggiare i genitori a raggiungerlo. Infine, è molto importante che chi va in spiaggia con il proprio cane lo tenga al guinzaglio per impedire che esso, giocando, distrugga eventuali nidi di fratino o ne mangi le uova.
Osservare queste semplici regole può fare la differenza tra l’estinzione locale e la salvaguardia di una specie.