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20 Agosto 2020

Val Grande: una montagna selvaggia e autentica

Terminiamo il nostro itinerario nelle Valli di Lanzo con una gita in rifugio e un’escursione al cospetto di imponenti pareti granitiche

Fabiana Re

Montagne scoscese con cielo blu

La Val Grande è la più selvaggia delle Valli di Lanzo

Aspra, sfuggente e selvatica: con questi aggettivi potremmo definire la Val Grande, ultima meta del nostro tour tra le montagne torinesi. Dopo aver esplorato la Val d’Ala e la Valle di Viù ci spostiamo verso nord, in questo braccio alpino confinante con il Parco del Gran Paradiso.
La notorietà dell’ingombrante vicino ha per anni oscurato la Val Grande, trascurata dai turisti e abbandonata dagli abitanti. La riscoperta di questo vallone regala però scenari suggestivi che si dispiegano davanti allo sguardo dell’escursionista, capace di vincere l’iniziale timidezza di questo angolo delle Alpi.

PRANZO IN QUOTA AL RIFUGIO DAVISO
Superata Cantoira, unico presidio della Val Grande con più di 500 abitanti, la strada serpeggia tra frazioni e case sparse fino a raggiungere Forno Alpi Graie, capolinea della strada carrabile e punto di partenza di numerose escursioni.
Da qui con paio d’ore di camminata si raggiunge il Lago della Gura e con un’ulteriore ora di marcia il Rifugio Paolo Daviso, situato a 2.280 metri. La fatica è ampiamente ricompensata dai grandiosi panorami che si aprono sulla Levanna Orientale, l’imponente signora di roccia che dai suoi 3.555 metri di altezza veglia sul sentiero. Proprio la sua cima è la meta ambita dagli avventori rifugio, che lo sfruttano come punto di appoggio prima della scalata.
Il Daviso, gestito dal Cai di Venaria, dopo un periodo di chiusura forzata ha inaugurato la stagione estiva lo scorso 4 luglio: ora è possibile pranzare in alta quota, su prenotazione, o semplicemente fermarsi per un caffè.
Perché non assaggiare anche la birra Vertical, qui in vendita? Ideata e prodotta dal Birrificio Grado Plato di Chieri, i proventi della sua vendita sono utilizzati per promuovere le attività all’aperto della Val Grande. Un aperitivo a 2.000 metri immersi della natura alpina: un ottimo modo per supportare l’economia montana e soddisfare i sensi.

IL VALLONE DI SEA: LA MONTAGNA PIÙ AUTENTICA
Sempre da Forno Alpi Graie ci si può addentare in quello che è forse il territorio più incontaminato e “selvaggio” delle Valli di Lanzo: il Vallone di Sea. Una montagna austera e severa, fatta di pareti verticali plasmate dalle forze dei ghiacci nel corso dei millenni. Il profondo vallone si estende per 10 km fino al Colle di Sea, spartiacque italo-francese, ed è percorribile solo a piedi.
L’etimologia del suo nome rispecchia la conformazione del luogo: pare che Sea derivi dal francoprovenzale “sèyé”, ovvero falciare. Qui la montagna sembra infatti “falciata” da una gigantesca lama, con i suoi imponenti fianchi granitici a strapiombo.
Camminare verso l’Alpe di Sea è un’esperienza catartica: il sentiero sassoso si inerpica in un territorio aspro e brullo, nel più completo silenzio. È d’obbligo alzare lo sguardo verso le pareti circostanti, solcate da una gran quantità di vie di arrampicata. I loro nomi sono poetici, spesso tratti dal mondo del fantasy o dalla mitologia: tra le più famose, il Trono di Osiride e lo Specchio di Iside.
Il Vallone di Sea è ancora piuttosto trascurato da climber e rocciatori: proprio con l’intento di promuoverlo e valorizzarlo, nel 2019 è nato il gruppo Valli di Lanzo in verticale.

TUTELARE LE VALLI DI LANZO
Il nostro itinerario volge ormai a conclusione. Speriamo di avervi invogliato a esplorare questi territori con lentezza e attenzione e a viverli non solo come mete di un pic-nic estivo.
Gli ecosistemi alpini sono incredibilmente delicati: dietro all’apparente indifferenza delle vette si nasconde una grande fragilità che dev’essere rispettata da chi va in montagna. Al contempo, le comunità delle valli attraversano un rapido processo di spopolamento: in Val Grande il comune di Groscavallo, che include tra le sue numerose frazioni anche Forno Alpi Graie, conta appena 199 abitanti.
Prender consapevolezza di queste criticità è fondamentale per diventare turisti più responsabili: muoviamoci nella natura senza lasciare tracce del nostro passaggio, acquistiamo i panini nel negozio di alimentari locale, concediamoci una bevanda nell’unico bar del paese. Aiutiamo le Valli di Lanzo a rinascere e prosperare.

 

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Categorie: Vacanze-weekend

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