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1 Settembre 2020

La Torino dell’architettura contemporanea

Voglia di passeggiate? Vi proponiamo un tour tra alcuni esempi di edilizia residenziale degli anni Duemila, i cui progetti hanno anche vinto premi internazionali

Adriana Scatolone

Collage immagini architettura contemporanea

A Torino ci sono molte abitazioni di architettura contemporanea

Settembre è arrivato. Per molti è tempo di ripartenza tra scuola e lavoro, ma è ancora bello fare tranquilli giri per la città, da godersi senza il peso dell’afa.
Quando si pensa a Torino, vengono immediatamente in mente l’impianto a scacchiera di età romana, i palazzi neoclassici e barocchi oppure le abitazioni liberty. Eppure, la nostra città viene di anno in anno impreziosita con nuove costruzioni e molti architetti e studi di progettazione torinesi hanno vinto premi e riconoscimenti per l’edificazione o la ristrutturazione di numerose abitazioni, puntando spesso su forme particolari, soluzioni tecnologiche e materiali ecosostenibili.
A cosa ci stiamo riferendo? Ecco un possibile tour tra alcuni esempi di edilizia residenziale degli anni Duemila, non sempre conosciute, ma di cui sicuramente vale la pena ammirare anche solo gli esterni.

Sapevate ad esempio che Torino ospita “la casa più bella del mondo”? Infatti secondo Archdaily, il sito di architettura più visitato del web, la miglior ristrutturazione del 2015 è stata quella del condominio Number6, in via Alfieri 6. Esternamente è un edificio barocco, precisamente Palazzo Valperga Galleani, ma grazie al progetto di Luca Petrone la costruzione è stata completamente rivisitata, unendo arte e funzionalità. Gli interni sono ultramoderni, dotati di tecnologia domotica e tutti i comfort.
Vale la pena visitare il cortile del palazzo, che introduce alla convivenza tra tradizione e innovazione con l’installazione Giardino Barocco Verticale di Richi Ferrero, composta da giochi di luce e da un grosso albero di 6 metri in ferro zincato, sospeso in aria.

Rimanendo sempre in tema natura, un’altra opera di altissimo livello architettonico è 25Verde, in via Chiabrera 25. Inaugurato nel 2014, il complesso residenziale di Luciano Pia è un vero e proprio bosco abitabile, formato da 63 appartamenti immersi in un giardino di 200 alberi, disposti fra il cortile, i tetti e i terrazzi sorretti da strutture alberiformi e la facciata ricorda le movenze di una corteccia. Il tema green non è richiamato solo nell’estetica, ma l’uso di materiali naturali e la presenza della flora hanno permesso una netta riduzione delle polveri sottili, una mitigazione delle temperature e la massima efficienza energetica.
Nello stesso anno, l’architetto Pia ha firmato un altro progetto: Casa Hollywood, in corso Regina Margherita 104. La costruzione è caratterizzata da finestre di forme irregolari, ampie vetrate, presenza di serre bioclimatiche e terrazzi panoramici. All’ultimo piano vi sono addirittura dei frutteti e delle arnie per allevare le api. Perché la scelta di questo nome? Perché il progetto sorge sulle fondamenta di un’ex sala da ballo, con cinema e teatro annessi, che si chiamava così.

Alcuni progetti hanno visto la riqualificazione di vecchi edifici in nuove strutture.
Nel 2005 è stato terminato il progetto di via Vela 38 ad opera dello studio A5, che ha previsto la trasformazione di un’autofficina in un edificio di appartamenti e uffici: le particolarità è data dalle forme curve della facciata bicromatica e dei balconi in ferro battuto, materiale usato anche per la realizzazione delle serre sul tetto.
La costruzione Bernini2 del 2018 si è aggiudicata invece il premio Architetture Rivelate 2019: su un basamento degli anni ’50, tra piazza Bernini 2 e corso Tassoni, un gruppo di architetti ha progettato una torre e una villa. La prima è alta 9 piani, tutti diversi, ognuno caratterizzato da forme geometriche irregolari, incorniciate da superfici in legno in grado di donare profondità.

Queste sono solo alcune proposte, scelte tra complessi condominiali privati, ma sono numerose anche le opere architettoniche contemporanee che ospitano musei o associazioni.
Si pensi alle linee semplici di CasaOz che richiamano già dall’esterno un’atmosfera domestica: il tetto spiovente, il camino e la facciata in legno ricordano il disegno di un bambino, in tema con i destinatari ai cui si rivolge l’associazione. O ancora, il Museo Ettore Fico è ospitato in un’ex area industriale ristrutturata dall’architetto Alex Copernich, che si è aggiudicato il premio Architetture Rivelate 2015: dall’esterno, la struttura si presenta come un grosso monolite nero, metafora della lavagna da riempire con le opere artistiche contenute all’interno. Infine, non possono non essere menzionati il Grattacielo Intesa San Paolo di Renzo Piano e la Nuvola Lavazza.

 

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Categorie: Scoprire Torino

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