Home » Scoprire Torino » La Torino di Dario Argento

25 Novembre 2020

La Torino di Dario Argento

Da Il gatto a nove code a Non ho sonno, il regista romano ha sempre avuto un rapporto speciale con la città, che da febbraio gli dedicherà una mostra

Gabriele Costa

Piazza Cln in Profondo Rosso

Piazza Cln in Profondo Rosso

«Torino è il luogo dove i miei incubi stanno meglio»: parola di Dario Argento, il maestro del brivido italiano che spesso ha scelto il capoluogo piemontese come set per le sue angosce interiori.
Un’intesa che comincia da lontano, quando da bambino visitò la città insieme al padre, descrivendola nella sua autobiografia Paura come una metropoli “con le luci della notte e piovosa, malinconica ma allo stesso tempo inquietante”.

Fin dal suo secondo lavoro Il gatto a nove code (1971) Argento pretese di girare a Torino, facendone di fatto una sua personale Cinecittà per ben sette film, dal 1971 al 2008. Per settimane Argento entrava attraverso centinaia di portoni e cortili a ogni ora del giorno e della notte alla ricerca delle location giuste: “Ci voleva un po’ per convincere i poliziotti delle mie buone intenzioni – racconta nell’autobiografia – sarà per via del mio aspetto non proprio rassicurante”.

Ecco quindi di seguito un piccolo tour della nostra città attraverso gli incubi, le visioni e le parole del regista: sono solo alcuni dei luoghi apparsi nei suoi film, tra l’altro meta di visita del progetto Torino d’Argento Tour Locations, attivo dal 2011.

Teatro Carignano
Rimasto pressoché identico a come si può vedere in Profondo Rosso (1975), con i toni accesi dei suoi interni (colori non a caso simili al sangue) il teatro diventa il simbolo della potenza visiva di Argento ed è la location utilizzata per la scena iniziale del convegno di parapsicologia.
Il regista sarebbe tornato qui per girare la morte di una ballerina durante il secondo atto del Lago dei cigni in Non ho sonno (2008). “Molti operatori teatrali ci diedero una mano per le riprese. Negli anni Settanta c’erano poche maestranze – scrive nell’autobiografia – ora invece Torino è un’eccellenza: ci sono scenografi, costumisti, fotografi. Il mio orgoglio è di aver contribuito a questa rinascita”.

Piazza Cln
In Profondo Rosso è il palcoscenico per la morte della sensitiva Helga Ullman e per una sequenza di Carlo ubriaco, girata in modo da rendere la piazza ancora più grande e profonda. “Ho sempre avuto una fascinazione per gli scorci inusuali – scrive Argento – e quella piazza sembrava appartenere a una città aliena. Mi dissi che uno spettatore straniero sarebbe stato certamente colpito da un luogo simile: non era la solita cartolina italiana, quella piazza possedeva qualcosa di insolito e suggestivo”.

Villa Scott
Dopo estenuanti ricerche in mezzo alle colline il regista scelse questa abitazione Liberty a Cavoretto come location per la lugubre villa del bambino urlante di Profondo Rosso, dove Marc trova il cadavere e il raccapricciante affresco sotto l’intonaco della parete.
All’epoca era un collegio femminile delle Suore della Redenzione e la produzione dovette pagare loro una vacanza di un mese a Rimini per garantire le riprese. Con una sola eccezione: “Una delle suore rimase con noi – ricorda il regista nell’autobiografia – vigilando con severità sul nostro lavoro. Per fortuna quelle scene non avevano niente di particolarmente cruento e noi non entrammo mai nello specifico di quale tipo di film stavamo girando, altrimenti dubito che le sorelle avrebbero accettato”.

Cimitero Monumentale
È ambientata qui una scena notturna di investigazione nel film Il gatto a nove code: “Durante le riprese – scrive Dario Argento – c’era una bella atmosfera, è un set naturale straordinario per una storia di paura […]. Lì tutto evoca una profonda solennità e malinconia allo stesso tempo”. Anni dopo il regista sarebbe tornato sul posto per girare una sequenza di Non ho sonno.

Libreria La Bussola
Nel negozio di via Po si svolge una scena cruciale di La Terza Madre (2007), capitolo finale della trilogia sulle streghe iniziata con Suspiria (1977) e Inferno (1980). Nella sequenza Sarah si nasconde per fuggire dalle forze dell’ordine e attraverso l’uscita della libreria, in una strada parallela, viene vista da una strega.

Per omaggiare il sodalizio con Torino, in occasione degli 80 anni del regista il Museo Nazionale del Cinema ha annunciato la mostra Dario Argento – The Exhibition, che sarà allestita da febbraio a giugno 2021.
«Mi entusiasma in particolar modo, non solo perché si svolgerà in una città da me molto amata – ha dichiarato in proposito il cineasta – ma perché avrò la possibilità di far conoscere anche ai più giovani l’intero mio percorso cinematografico, accompagnandoli all’interno del mio “cinema idealista” fatto di incubi, sogni e visioni, ove la grigia realtà non è mai arrivata e mai ci arriverà».

 

Tag: , , , ,

Categorie: Scoprire Torino

Lascia un commento