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30 Dicembre 2020
Che facciamo a Capodanno?
La domanda che da sempre terrorizza i più pigri quest’anno non incute (troppo) timore: il San Silvestro 2020 sarà diverso e ce lo ricorderemo per molto tempo
Vincenza Di Lecce
Con l’arrivo di dicembre, anche la domanda più temuta dell’anno riecheggia sospettosa nelle conversazioni tra amici e parenti. Alzi la mano chi non è mai stato inserito in un gruppo WhatsApp dal titolo (peraltro ambizioso) “Capodanno”, in cui in teoria si dovrebbe venire a capo del grosso dilemma che affligge chiunque alla fine di ogni anno. Che facciamo a Capodanno?
I più pigri staranno tirando un sospiro di sollievo. Il San Silvestro 2020 sarà molto diverso dagli altri: una degna conclusione di un anno davvero particolare e che ci ricorderemo per sempre.
LE REGOLE
L’ultimo Dpcm (che tanto si è fatto attendere) parla chiaro: fra le altre misure di contenimento della pandemia, c’è quella che prevede mini-lockdown in giorni mirati. L’intero Paese sta affrontando quindi le festività in zona rossa, seppur con qualche allentamento da zona arancione per i giorni che intercorrono fra Natale e Capodanno.
Anche per l’ultimo dell’anno sono quindi vietati gli spostamenti, a eccezione di quelli motivati da esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È consentita la passeggiata in prossimità della propria abitazione e si potrà portare fuori il proprio cane. Senza assembramenti: quindi ci si augura che il povero animale non diventi un espediente per andarsene in giro a fare gli auguri.
UN CAPODANNO DIVERSO
Nessuna festa in discoteca all’orizzonte, quindi. Nessun cenone con decine di invitati e nessuna gita fuori porta alla scoperta di angoli di mondo che non conosciamo. Il Capodanno 2020 non può che essere all’insegna della famiglia e (al massimo) del buon cibo. Pranzi e cene resteranno, da nord a sud, ricchi di tradizioni culinarie, in cui potremo godere del calore di casa, degli affetti più stabili (come abbiamo imparato a chiamarli) e del relax. Ma anche di tombolate e brindisi in videochiamata con gli amici di sempre e i parenti lontani.
Cogliamo il lato positivo: per una volta, non dovremo preoccuparci di rispondere a quella domanda che tanto ci fa stare sulle spine. Ci godiamo quello che abbiamo. E il 2020 ci dovrebbe aver abituato all’idea che neanche le piccole cose sono poi così scontate.
L’ANNO CHE VERRÀ
Nonostante sia liberamente tratto dal noto programma televisivo di Amadeus (che l’ultimo dell’anno fa da sottofondo a cenoni infiniti e tavolate colme di cibo) “l’anno che verrà”, qui, non vuole essere altro che una promessa.
I buoni propositi, si sa, alla fine dell’anno sono un grande classico. E questo 2020 è stato un anno in cui ognuno ha avuto tempo e modo di ripensare alla propria vita, al proprio futuro, ai sogni realizzati e a quelli ancora da realizzare. Un anno fatto di incertezze, è vero, ma in cui le piccole certezze sono venute fuori inaspettatamente e ci hanno rassicurato. Per il 2021 la speranza, per tutti, è quella di tornare a una vita più normale possibile (e mettersi a dieta dopo le feste, che resta un proposito sempre valido).
Quindi, che dire: buon anno! E che sia migliore di quello appena passato. Ci vuole poco.