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19 Gennaio 2021

Lavorare nel Regno Unito dopo la Brexit

In una pagina web di InformaGiovani tutte le informazioni e i link su requisiti richiesti, visti necessari, dove trovare gli annunci e cercare casa

Silvia Bruno

Parlamento inglese e Big Ben - Brexit

Nuove regole per lavorare nel Regno Unito post Brexit

Si stima che in Gran Bretagna vivano circa 700mila italiani, benché solo la metà sia iscritta all’Aire, l’anagrafe per i residenti all’estero.
Fino a poco tempo fa era relativamente facile trasferirsi oltremanica ma dal 1° gennaio 2021, come spiegato nella pagina web Lavorare nel Regno Unito a cura di InformaGiovani, molte regole sono cambiate con l’entrata in vigore della Brexit.

La novità più importante è l’introduzione di un sistema di immigrazione a punti, il Points-based immigration system (Pbs), che equipara i cittadini europei a quelli extra Ue, privilegiando curriculum e competenze.
In ogni caso oltre a requisiti generali – la maggiore età, il passaporto, la conoscenza dell’inglese e il pagamento di un supplemento per accedere al Sistema Sanitario Nazionale – è obbligatorio essere in possesso di un visto di ingresso Uk Visa, che cambia a seconda del lavoro che si andrà a fare.

Per gli impieghi nel settore agricolo occorre il Seasonal Worker Visa, che vale 6 mesi; per averlo bisogna dimostrare di avere già un’occupazione e disporre di almeno 1.270 sterline depositate in un conto bancario 30 giorni prima della richiesta di visto.
È necessario un contratto in mano anche per lavorare in ambito sanitario e assistenziale (con il Health and Care Worker Visa, con cui si è esonerati dal pagamento del supplemento sanitario per l’immigrazione) e per chi è molto qualificato: in questo caso lo Skilled Worker Visa richiede una retribuzione annuale minima e la conoscenza B1 dell’inglese.

Chi ha concluso almeno un percorso universitario triennale, dal prossimo giugno potrà invece ricevere un Graduate Visa (visto per laureati), che permette di cercare un impiego per due anni. Un’altra circostanza per cui si può entrare nel Regno Unito senza un’offerta di lavoro riguarda chi sia in possesso di particolari competenze (Global Talent Visa), da certificare attraverso istituzioni di vari settori, dalla scienza all’ingegneria, dal digitale alle arti.
Infine esistono altri tipi di visto per avviare iniziative imprenditoriali e per occupazioni nello sport, nell’ambito creativo, nel volontariato e per i ministri di culto.

Dato quindi che in alcuni casi per trasferirsi è necessario avere già un contratto firmato, come si trova lavoro e come ci si candida? In genere si risponde a un annuncio, inviando via mail o attraverso un form online il proprio curriculum con una lettera di presentazione ed eventualmente delle referenze, tenute in grande considerazione. Ovviamente tutto in inglese.

I canali più utili per la ricerca di un impiego nel Regno Unito non sono molto diversi da quelli italiani: ci sono i centri per l’impiego (Job Centres Plus), le agenzie di collocamento e quelle interinali e gli annunci su quotidiani e periodici.
Un discorso a parte va fatto per il settore alberghiero e la ristorazione, gli ostelli e più in generale il turismo, che hanno portali dedicati alla ricerca del personale.

Infine, lavorare all’estero significa avere anche un posto dove abitare: in questo caso la soluzione più economica è la condivisione di un appartamento, proposta da decine si siti specializzati.

 

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Categorie: Lavoro

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