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12 Febbraio 2021

Fra illusione e trasformismo: sul palco con la Magica Lilyth

La prestigiatrice torinese ci parla del suo lavoro e di come ancora oggi la magia possa continuare a meravigliarci

Gabriele Costa

Donna con cilindro, guanto rosso e peluche di coniglio in mano - Magica Lilyth

Laura Luchino nelle vesti della Magica Lilyth

Uno dei peggiori effetti di questo periodo di lockdown è averci fatto dimenticare, spesso, di immaginare: ecco allora che a volte ci vorrebbe un pizzico di magia.
Per questo ospitiamo oggi sulle pagine di Digi.TO Laura Luchino, torinese, in arte la Magica Lilyth, che ci racconta come sia nata la sua passione per il mondo dell’illusionismo e cosa significhi oggi essere una donna nel mondo della prestigiazione.

Lei si definisce maga e trasformista. Potrebbe spiegarci come oggi, in un’epoca in cui la tecnologia ci riserva continue sorprese, la magia possa continuare a meravigliarci?
«La tecnologia, le scoperte scientifiche hanno sempre affascinato l’essere umano, sotto l’aspetto intellettuale. La prestigiazione è una forma d’arte che coinvolge quella parte di bambino che è in ognuno di noi, magari nascosta ma comunque presente. E la meraviglia che prova l’essere umano nel vedere per esempio, produrre dal nulla, nell’aria, una colomba viva, una moneta, un qualsiasi oggetto, non ha età né cultura; semplicemente suscita mistero e un senso di impossibilità, che solo un prestigiatore riesce a generare».

Come è nata la sua passione per la magia?
«È nata un po’ per caso. Ho iniziato come assistente di un mago e in seguito ho cercato di trovare una strada da protagonista esaltando la mia femminilità e la mia fantasia. Con il trasformismo ho trovato il modo ideale di esprimermi in forme differenti: essendo diversi i personaggi, posso trarre da me stessa più capacità espressive. Mi piace vivere le varie emozioni a seconda di chi impersono e questo lo ritengo molto intrigante. Considero un privilegio non sentirmi sempre uguale e scegliere di essere speciale nei momenti in cui mi esibisco».

C’è qualche personaggio a cui si ispira?
«Mi ispiro alle fate: creature incantevoli della mitologia popolare, presenti nelle fiabe, dotate di poteri magici e grandi virtù, per lo più benefiche. Mi ispiro a loro proprio perché è un qualcosa che sento dentro di me, nei miei show riproduco in realtà me stessa».

La parola “trasformista” oggi ha un’accezione negativa, invece nell’arte la capacità di assumere identità diverse è un valore. Come riesce a creare sul palcoscenico queste trasformazioni?
«Con la fantasia sogno i miei spettacoli prendendo spunto da film, cartoni animati, favole, ma anche da gente comune e momenti di vita quotidiana. Tutti abbiamo delle mutazioni nel corso della nostra esistenza e io le rappresento su un palcoscenico, unendo gioia e stupore».

Cosa significa oggi essere donna nel mondo della magia?
«Più che essere donna nel mondo della magia, io mi reputo donna maga, che per me ha un significato profondo: si tratta della facoltà rara e preziosa di regalare sorrisi e spensieratezza. Fin da quando siamo bambini sappiamo che la magia trasporta in un’isola felice e quindi chi mi segue vive una fiaba, un sogno pieno di luce e allegria, che è quello che cerco di esprimere nei miei numeri».

Torino ha dato i suoi natali, tra gli altri, ad Arturo Brachetti. Ha avuto modo di collaborare con lui?
«Arturo è attualmente il massimo interprete mondiale delle tecniche di trasformismo, anche se abbiamo modi e tecniche differenti di interpretare quest’arte. Ho avuto l’onore di poter far parte, insieme ad altri personaggi da lui scelti, di una “intro” a un’importante Gala Magico Mondiale e di esibirmi sullo stesso palco in diverse altre occasioni, certamente momenti che porto nel mio cuore come ricordi meravigliosi».

In questo momento un po’ di magia ci servirebbe per allontanare il Covid. Come ha vissuto questo periodo?
«Con tanto disagio, come tutti gli artisti, per non potermi esibire a causa delle chiusure forzate dei teatri e luoghi nei quali l’assembramento non è possibile. Ho comunque cercato di impegnare il mio tempo al meglio, continuando da casa ad allenarmi e a escogitare innovazioni per i miei numeri».

Ha progetti in cantiere?
«Ho alcuni spettacoli rimasti in sospeso, anche all’estero, che sto aspettando di mettere in scena. Come si può ben immaginare viviamo di incertezze, ma per fortuna l’ottimismo non mi manca. Chi nel frattempo avesse la curiosità di visitare le mie pagine Facebook e Instagram può trovare anche i miei recapiti per organizzare, appena sarà possibile, uno spettacolo originale o una festa».

 

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Categorie: Lavoro

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