Home » Cultura » Well Impact, la cultura fa bene alla salute
24 Marzo 2021
Well Impact, la cultura fa bene alla salute
Un progetto della Compagnia di San Paolo studia il nesso tra due ambiti apparentemente lontani per immaginare nuovi modelli di welfare
Adele Geja
Ieri 23 marzo, nel webinar Well Impact. Quanto è profondo l’impatto della Cultura sul benessere di persone e comunità? Progetti, luoghi, linguaggi e relazioni culturali come percorso di prevenzione e cura, sono stati presentati i primi risultati dell’omonimo progetto sperimentale della Fondazione Compagnia di San Paolo.
L’iniziativa, partita tre anni fa, indaga la relazione tra cultura e salute con l’obiettivo di sviluppare nuovi modelli di welfare. Numerosi studi (fra cui uno dell’Oms del 2019) hanno messo infatti in luce come la partecipazione culturale attiva e consapevole incida sul benessere psicofisico e sociale degli individui.
L’incontro è stato introdotto dal presidente della Fondazione Francesco Profumo, che ha raccontato la nascita del progetto, avviato nel 2017 con una prima ricerca e una mappatura dei soggetti attivi sul tema cultura-salute in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
L’indagine – condotta dal Cultural Wellbeing Lab della Compagnia, dal Centro Dors della Regione Piemonte e dal Cultural Welfare Center in collaborazione con la Fondazione Medicina a Misura di Donna – ha censito 389 progetti sviluppati soprattutto nell’hinterland torinese da organizzazioni del terzo settore, imprese, organizzazioni della pubblica amministrazione e gruppi informali appartenenti all’ambito sanitario, sociale ed educativo.
Un team multidisciplinare ha in seguito stabilito 4 aree tematiche su cui si articolerà l’azione della Compagnia, individuando per ognuna un progetto-laboratorio grazie al quale si passerà gradualmente dalla sperimentazione alla prassi.
La prima area è Cultura e Prevenzione Primaria, per la quale è stato selezionato il progetto Dedalo Vola. Sostenuto dall’Asl e dal Comune di Vercelli, dall’Università del Piemonte Orientale e da alcuni centri culturali locali, propone percorsi di corretta alimentazione, proposte di attività fisica, ma anche visite museali e scoperta del territorio.
Per l’area tematica Cultura, relazione di cura e medical humanities c’è invece Verba curant, iniziativa sostenuta dall’Azienda Ospedaliera della Città di Alessandria, dal centro studi Medical humanities e dalla Scuola Holden per aiutare gli operatori sanitari a sviluppare una comunicazione più empatica.
Per la terza linea d’azione (Cultura e umanizzazione dei luoghi di cura) è stato scelto Cultura di base, proposto da Fondazione per l’architettura, Arteco, Circolo del design, Ordine dei Medici e Asl di Torino, che mira alla delocalizzazione delle sale d’attesa in luoghi altri, come teatri o musei.
Infine Danzarte è il progetto coordinato dall’Università di Genova che unisce il territorio piemontese con quello ligure per il quarto ambito, ovvero Cultura e benessere nelle istituzioni e nei luoghi culturali.
Tanti i temi toccati dai numerosi relatori del webinar di ieri, tutti con un unico denominatore comune: il valore trasversale del well-being, ossia dello star bene.
Si tratta di tematiche ancora più significative nel contesto attuale. Mai come nell’ultimo anno la salute è stata al centro del dibattito pubblico ma anche della vita di tutti i giorni, diventando il criterio normativo su cui si prendono decisioni fondamentali per la collettività.
Well Impact arriva dunque al momento giusto, quando grazie alle vaccinazioni si intravede la luce in fondo al tunnel e si stanno mettendo a punto politiche che hanno l’obiettivo di progettare la società post-pandemica.
Le prime ricerche hanno dimostrato l’esistenza di un grande patrimonio di progetti e competenze già attive sul territorio. La sfida è ora superare la frammentarietà esistente attraverso specifiche politiche di supporto alle piccole realtà, stanziando maggiori risorse economiche, instaurando spazi di dialogo tra settori diversi e sfruttando l’apporto del digitale.
Ciao.bello pure questo