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7 Aprile 2021

A scuola di fallimento: diventare vincenti imparando a perdere

La ricercatrice Francesca Corrado da sei anni organizza corsi che insegnano a crescere accogliendo con gioia i propri errori

Noemi Casale

Scritta failure con croce sopra e scritta success

La Scuola di fallimento aiuta a far tesoro dei propri errori

Qual è il segreto del successo? Saper perdere. Ma non è facile, per questo motivo a Modena è nata la Scuola di fallimento, che propone diversi percorsi per imparare a coltivare una sana cultura dell’errore.
A fondarla nel 2015 è la ricercatrice Francesca Corrado, in quel periodo protagonista di una trafila di sfortunati eventi (tra cui la perdita di due lavori) che la portano a fare alcune riflessioni e approfondire lo studio delle neuroscienze.

La scuola ha come scopo quello di fornire una “cassetta degli attrezzi” per affrontare lo sdoganamento di tre termini che facciamo fatica a utilizzare – sbaglio, errore e fallimento – insegnando a perdere per vincere e utilizzando metodologie esperienziali, ludiche e immersive, dal teatro al coaching, dalle simulazioni al mentoring.
L’obiettivo è offrire una lente diversa per cambiare il paradigma culturale a cui siamo abituati: lo sbaglio è sempre un evento da cui si può imparare, l’errore è la naturale deviazione rispetto a un percorso o una regola e senza di esso non ci sarebbe innovazione, il fallimento è una strada alternativa per aprire nuove opportunità.

L’offerta dei corsi è molto varia. La scuola si rivolge ad alunni (dai 10 anni in su), studenti e universitari, Neet e adolescenti a rischio dispersione scolastica, insegnanti e genitori, ma anche a persone in cerca di occupazione o che intendono cambiare mansione all’interno della stessa azienda, imprenditori e manager. Inoltre, sono previsti moduli speciali rivolti alla fascia 5-10 anni, per i quali esistono laboratori ludici dedicati.
I percorsi formativi sono adattabili alle esigenze degli utenti, ma i temi attorno ai quali ruotano i diversi programmi sono gli stessi: la percezione dell’errore proprio e altrui, l’analisi degli errori sistematici, la consapevolezza, la sdrammatizzazione e infine la fiducia. I moduli sono cogestiti da più docenti con competenze diverse e trasversali, dall’economista al game designer, passando per il neuro scienziato e lo psicologo.

Mindset e metodo sono i due alleati fondamentali per la riuscita del lavoro, strumenti per rafforzare la fiducia in sé stessi, imparare a mettersi in gioco, pensare in modo alternativo e guardare ciò che accade da una diversa prospettiva, pensando alla sconfitta come parte integrante della vita.
Sconvolgere schemi culturali e mentali, questo il successo della scuola. Mentre da piccoli l’errore viene considerato qualcosa di costruttivo, che ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi (vi ricordate il detto “sbagliando si impara”?), da grandi le cose cambiano e l’errore spesso viene percepito come un fallimento gravissimo.

Se tutto ciò ci sembra irrealizzabile, possiamo avvicinarci a queste tematiche cominciando a guardare il TEDx di Francesca Corrado, in cui dice: «Costruiamo luoghi nei quali gli errori siano considerati gradini per spingersi un po’ più in alto. Crediamo nel principio dell’incertezza. Applaudiamo chi non nasconde gli errori».
Accogliamo dunque il manifesto della Scuola di fallimento come stile di vita e vivremo in un mondo più tollerante.

 

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Categorie: Formazione

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