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20 Aprile 2021

Curare con la mototerapia

Da oltre dieci anni il pilota freestyle Vanni Oddera regala un sorriso ai bambini malati facendoli salire sulla sua moto e stupendoli con le sue acrobazie

Giovanni B. Corvino

Bambino su moto con pilota - mototerapia

La mototerapia ha benefici dimostrati (ph. da Facebook Associazione Spia)

Trasformare la propria passione in aiuto al prossimo. È quanto fa il campione italiano di moto freestyle Vanni Oddera con il progetto di Mototerapia (che con il Covid diventa Take-away, a domicilio), grazie a cui centinaia di bambini – malati e non – beneficiano degli effetti positivi che un giro in moto è in grado di offrire.
Il tutto si svolge in piena sicurezza, grazie a un furgone asettico che trasporta a casa il mezzo. Inoltre, con l’impegno di un pilota, un volontario e un referente di zona, è possibile coinvolgere anche città piccole e più difficilmente raggiungibili, tant’è che anche un parcheggio può diventare un luogo idoneo.
Se le condizioni meteo dovessero però limitare lo svolgimento dell’attività, c’è sempre un piano B: infatti in caso di pioggia è possibile utilizzare un casco 3D per vivere un’esperienza virtuale.

LA MOTOTERAPIA IN OSPEDALE
È dal 2008 che Vanni Oddera promuove la mototerapia in giro per l’Italia, fino ad arrivare all’ospedale Regina Margherita di Torino, in cui sono testimoniati gli effetti benefici sui pazienti oncologici.
Il mese scorso, invece, è stato coinvolto il Gaslini di Genova, in modo davvero originale. Oddera e i suoi colleghi Maurizio Gerini e Mattia Villardita si sono travestiti da Spiderman e tramite una gru affittata per l’occasione hanno potuto salutare dalle finestre – ovviamente in moto – i piccoli pazienti della clinica pediatrica.
Il progetto non si limita al solo territorio italiano, ma è a tutti gli effetti internazionale: in Inghilterra, i bambini del Great Western Hospital di Swindow e dell’Ancorns Children’s Hospice di Worcester hanno assistito in prima persona non solo alle corse in moto, ma anche a divertenti giochi acrobatici che mai avrebbero pensato di vedere. Ovviamente non è mancato il giro coi piloti tra il clamore dei famigliari e del personale sanitario.

“FARE DEL BENE È ROCK”
Cosa spinge un campione di motocross a donare il suo tempo ed energie al prossimo, quando invece potrebbe vivere nell’agio che la sua gloriosa carriera gli ha garantito?
È proprio Vanni Oddera a darne risposta in un suo TED Talk intitolato Fare del bene è rock, disponibile su YouTube. In quell’occasione ha affermato: «La vita è rock, va vissuta, consumata fino all’osso. Ho passato tutta la mia esistenza a fare sport estremi rischiando di continuo la vita la vita, ma dopo l’incontro con un ragazzo disabile nel 2009 a Mosca il mio mondo è cambiato. Rischio sempre la vita, altrimenti non mi sentirei vivo – continua – ma lo faccio anche per rendere la vita migliore alle persone, soprattutto quelle meno fortunate. Fare del bene è la cosa più rock del mondo».

 

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Categorie: Sport

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