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11 Maggio 2021

Tao Zhu Yin Yuan, l’eco-edilizia per la Terra

Con i suoi 23mila alberi un grattacielo di Taiwan assorbirà 130 tonnellate di carbonio all’anno, modello da seguire per un futuro più sostenibile

Giovanni B. Corvino

Disegno grattacielo a doppia elica con alberi Tao Zhu Yin Yuan

Il Tao Zhu Yin Yuan sarà autosufficiente dal punto di vista energetico

Un grattacielo con 20 piani e 42 appartamenti a impatto ambientale zero. È il Tao Zhu Yin Yuan, progettato dall’architetto francese Vincent Callebaut e quasi ultimato a Taipei, la capitale di Taiwan, oggi meta turistica di rilievo.
L’obiettivo era realizzare un edificio che non gravasse dal punto di vista ecologico sul contesto urbano. Le motivazioni sono legate soprattutto all’inquinamento atmosferico, che nella città è dovuto soprattutto a fonti di combustione domestica. A causa della conformazione topografica di Taipei, la cintura di montagne che abbraccia la città non permette una piena dispersione degli agenti inquinanti, che rimangono nella zona.
Inoltre l’edificio è improntato a un concept architettonico ispirato al ciclo incessante della vita, al punto che nella sua forma il grattacielo ricorda la struttura a doppia elica del Dna.

LA STRUTTURA
I 20 piani si discostano uno dall’altro di 4,5 gradi, non solo per un originale gusto estetico-filosofico, ma anche per sostenere quattro necessità urbanistiche.
In prima battuta, non si può stravolgere il paesaggio; pertanto, il volume della nuova costruzione si deve integrare armoniosamente con quello delle strutture adiacenti. Inoltre si vogliono realizzare quante più aree verdi possibili, ma ciò limita l’estensione delle abitazioni, poiché entra in contrasto con le leggi locali relative alle superfici calpestabili delle nuove abitazioni. A tal fine, grazie all’originale conformazione architettonica, è stato possibile predisporre delle cascate di giardini sospesi, senza così intaccare l’ampiezza degli spazi interni.
Terzo, Vincent Callebaut vuole offrire ai nuovi inquilini una vista panoramica trasversale di Taipei e ciò è possibile proprio grazie a una planimetria circolare. Infine, è imprescindibile garantire la privacy pur vivendo in un grattacielo; rifacendosi ai grandi spazi verdi, l’architetto francese ha così ideato una divisione di spazi che permette agli abitanti la piena riservatezza.

COMBATTERE L’INQUINAMENTO
Col posizionamento strategico di oltre 23mila alberi, arbusti e piante varie, Tao Zhu Yin Yuan sarà in grado di assorbire ogni anno circa 130 tonnellate di anidride carbonica. In questo modo viene favorita la riduzione della temperatura della Terra, grazie alla presenza di una copertura verde del 246%.
Inoltre, il grattacielo è autosufficiente dal punto di vista energetico, in quanto l’elettricità deriva da un sistema solare ed eolico che ne garantisce la fornitura; in questo modo è possibile abbattere l’inquinamento annuo da anidride carbonica di ben 35 tonnellate.
Non viene sprecata neanche l’acqua piovana, poiché il sistema di riciclo permette di raccoglierla e impiegarla per l’irrigazione delle aree verdi.

ECO-EDILIZIA PER IL MONDO INTERO
A spiegare l’ideazione progettuale è stato proprio Vincent Callebaut in una recente intervista: «Il progetto tiene conto dei cambiamenti climatici e del surriscaldamento globale. È ispirato alla filosofia di Fan Li, che vede il mondo come una comunità: ogni cambiamento che apporta benefici, quindi, non è limitato al luogo in cui si attua, ma riguarda il mondo intero».
In Italia, il Bosco Verticale a Milano e 25 Verde a Torino sono probabilmente gli edifici che più si avvicinano all’idea dell’architetto parigino, seppur ancora molto distante da essa.
A quando una maggiore attenzione alla necessità d’intervento nei confronti del cambiamento climatico, iniziando dall’eco-edilizia?

 

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Categorie: Ambiente

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