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24 Maggio 2021

Campus Diffuso Universitario: si torna a studiare in città

Oltre 2.000 postazioni distribuite fra 18 punti sparsi nelle circoscrizioni cittadine, con spazi all’aperto e al chiuso collegati agli eventi culturali

Noemi Casale

Loghi Campus Diffuso, Città di Torino, Edisu, Università e Politecnico

Il Campus Diffuso offre 2.300 postazioni studio in tutta Torino

Con la bella stagione ritorna Campus Diffuso Universitario, progetto reso possibile dalla collaborazione tra Città di Torino, Edisu Piemonte, Università degli Studi e Politecnico: si tratta di 2.300 posti per poter studiare fuori casa in sicurezza.
Nelle 18 sedi scelte (dall’Imbarchino ai Centri di Protagonismo Giovanile, dalle Case del Quartiere ai circoli Arci) gli studenti avranno a disposizione wi-fi, acqua, prese elettriche e, in alcuni casi, ristorazione. Gli spazi coprono le otto circoscrizioni e le postazioni studio sono divise tra posti interni, in tensostrutture riscaldate e posti esterni, rispettando tutte le normative Covid. Si può quindi uscire di casa per recarsi in un luogo sicuro nel quale trovare un ambiente accogliente, pensato a misura di giovane, anche per riprendere le relazioni sociali dal vivo.

Campus Diffuso, unico in Italia, vuole riproporre il modello anglosassone di spazialità diffusa e quindi integrare spazi di studio, tempo libero, intrattenimento e produzione culturale. Grazie alla sua struttura urbanistica Torino è la città adatta poiché le sedi universitarie sono già distribuite su buona parte del territorio.
Presto pienamente operativo, il progetto ha già ricevuto il plauso del Ministero per le Politiche Giovanili.

L’iniziativa è stata studiata nel 2019, in epoca pre-pandemia, con l’obiettivo di promuovere in città opportunità di studio che integrassero una componente culturale. Un’occasione privilegiata di creare connessioni fra realtà diverse, mettendo a disposizione degli universitari luoghi già dedicati ai giovani poiché siti aggregativi e sedi di associazioni.
Tra luglio e settembre 2020 è avvenuta la prima sperimentazione, che ha messo a disposizione 900 posti in giro per la città, un prima boccata d’aria dopo i mesi trascorsi in casa davanti al computer. Considerato il buon esito dell’esperienza, gli enti coinvolti hanno così deciso di riproporre l’iniziativa anche nel 2021, ampliando la disponibilità di spazi e mettendo le basi per poter portare avanti l’iniziativa per altri 12 mesi.

L’impatto del progetto è ben più ampio se si pensa al futuro, poiché non sarà necessario stiparsi in poche aule studio, ma sarà possibile avere accesso a luoghi dedicati, magari anche più vicini a casa.
La sfida è quella di mettere a disposizione dei giovani opportunità differenziate in base al periodo dell’anno, ad esempio questa estate con l’implementazione degli orari e delle attività in correlazione con Torino a Cielo Aperto, il cartellone degli eventi culturali della città.

«Con Campus Diffuso – afferma Alessandro Sciretti, presidente di Edisu Piemonte – la città si scopre universitaria e gli universitari scoprono la città. La collaborazione fattiva tra istituzioni e non solo incrementerà i luoghi disponibili dedicati allo studio, rispondendo ad una crescente domanda da parte della popolazione studentesca, ma porta l’università e tutto il suo mondo all’interno di quartieri e spazi per lei nuovi, popolando così di studentesse e studenti tutta Torino».
Ulteriore novità del 2021 è il nuovo logo realizzato dall’agenzia Blacksheep per Edisu Piemonte, che renderà riconoscibili i luoghi identificati dal progetto Campus Diffuso.

Un passo per volta, ci avviamo al tanto atteso ritorno alla normalità, e fa piacere pensare che uno dei primi step venga incontro ai giovani e alla loro formazione.

 

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Categorie: Università

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